Davide Ghaleb Editore

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LA LÉNGUA VITORBESE ADÈNE ADÈNE
I° PREMIO DI POESIA DIALETTALE
per le Scuole Primarie


Mentre i dirigenti scolastici
delle scuole primarie del capoluogo
sono  già al lavoro per promuovere nei loro istituti
il bando riservato ai  ragazzi
delle classi quarte e quinte
per la miglior poesia in dialetto
 
"La léngua vitorbese adène adène"

ecco il testo bando, promosso dal
Comitato festeggiamenti di Pianoscarano
in collaborazione con il
Comune  di Viterbo
e finanziato dalla Fondazione CARIVIT.

Consegna degli  elaborati entro il 15 ottobre 2017.

Ma... già a settembre...
non  perdetevi la Festa dell'uva:
protagonisti sul palco, infatti,
insieme  con Pietro Benedetti
e Antpnello Ricci, le maestre e i loro giovani  allievi...
che leggeranno i più bei versi dei poeti dialettali  viterbesi: Maggini, Mecarini, Urbani, Galeotti ecc.

SCARICA IL BANDO

È in corso di lavorazione (da pubblicarsi entro settembre 2017) nella collana “Banda del racconto” di questa casa editrice, un'antologia ragionata degli scritti letterari in dialetto di Emilio Maggini, dal titolo Poesie e prose in dialetto viterbese.

Emilio Maggini (1900-1986) cittadino viterbese piascaranese doc, fu il singolare capostipite, a partire dalla seconda metà degli anni ’60 del secolo scorso, di una rilevante pattuglia – ancor oggi più che vitale – di autori di “cose” e tradizioni locali che volle assumere a propria lingua letteraria il dialetto viterbese

Pioniere di una vera e propria – inedita quanto rigorosa – fondazione ortografica del nostro dialetto (fino a quel punto privo di una vera tradizione scritta) Maggini fu autore di pregevoli componimenti, in versi metrici e in vere e proprie prose d’arte, con cui seppe immortalare in forme letterarie usanze, luoghi e personaggi tipici della Viterbo città-di-campagna: non di rado riuscendo a trascendere il bozzetto locale per farsi messaggio universale e innalzando così la parlata viterbese al rango di una lingua di tradizione scritta.
Il tutto, assai significativamente, proprio nel passaggio storico in cui il Paese Italia e il mondo intero conoscevano un’accelerazione culturale senza precedenti, che avrebbe velocemente ridotto a “fossile”, nel volgere di due generazioni appena, una storia e una civiltà millenarie.

Tutto ciò fa di Maggini una figura di assoluto rilievo nella memoria locale e non solo.

Le sue numerose opere (una decina di titoli), raccolte in libretti e fascicoli in prosa in versi, pubblicate alla spicciolata dall’autore con tipografie locali, giacciono da decenni dimenticate sugli scaffali delle biblioteche pubbliche viterbesi.

Per rendergli il dovuto omaggio, l’associazione culturale Banda del Racconto, presieduta da Antonello Ricci, sta raccogliendo e censendo questo misconosciuto patrimonio per dare alle stampe un’inedita antologia ragionata del suo lavoro.

Tale florilegio – pur costruito su rigorosi criteri scientifici – è pensato strumento divulgativo, affabile e popolare (libero cioè da paludati apparati accademici, note ecc.) con l’obiettivo di raggiungere gli scaffali di ciascun “fuoco” familiare piascaranese: così da ravvivare anche presso un pubblico di lettori non professionisti – grazie al pensoso ethos e all’eleganza formale della scrittura dialettale di Maggini – il senso della dignità civica e un sentimento (lieto e orgoglioso) dell’appartenenza dialettale, cittadina e di quartiere.

Il libro verrà ospitato nella collana “La Banda del Racconto”, edita per i tipi di Davide Ghaleb Editore) e diretta da Antonello Ricci e il collega Marco D’Aureli.

Verrà presentato alla cittadinanza nel corso della Festa dell’Uva, settembre 2017.