Davide Ghaleb Editore

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VETRALLA
IL FONDO GIUSEPPE FABBRI
Vetralla, c'era una volta la città incantata: memorie in foto
a cura di Enrica Sanetti (Archivio Storico di Vetralla)

Presentazione libro


Nell’ambito del progetto
“Biblioteche, Musei e Archivi”
realizzato con il sostegno della Regione Lazio

Martedì 14 febbraio 2023 alle ore 16

Presso la Sala consigliare
del Comune di Vetralla
piazza Umberto I,
Vetralla (VT)

si terrà la presentazione del libro

IL FONDO GIUSEPPE FABBRI
Vetralla, c'era una volta la città incantata:
memorie in foto

ARCHIVIO STORICO DI VETRALLA
ricerche a cura di Enrica Sanetti

interverranno
SANDRINO AQUILANI, Sindaco di VetrallaI
DANIELA VENANZI (Ass.re alla Cultura)

SCHEDA DEL LIBRO


Martedì 14 febbraio, alle ore 16, presso la sala Consigliare del Comune di Vetralla, piazza Umberto I Vetralla (VT), nell’ambito del progetto “Biblioteche, Musei e Archivi”, realizzato con il sostegno della Regione Lazio, si terrà la presentazione del libro Il Fondo Giuseppe Fabbri.
Vetralla, c'era una volta la città incantata: memorie in foto
, a cura di Enrica Sanetti e pubblicato dalla casa editrice Davide Ghaleb.
Interverranno il Sindaco di Vetralla Sandrino Aquilani e l'assessore alla Cultura Daniela Vennazi.
Il volume nasce con una duplice motivazione: valorizzare e rendere fruibile l’archivio storico di Vetralla promuovendo in questa occasione il suo fondo fotografico «Giuseppe Fabbri» e ripercorrere, attraverso una selezione accurata di foto storiche e cartoline originali d’epoca, i cambiamenti sociali e architettonici della città di Vetralla.
Le immagini, selezionate in mostra e in questo catalogo, corredate da note storiche, costituiscono i ricordi di un’intera comunità come frammenti di tempo fermato nel suo divenire.
Numerosi i sentimenti che emergono da questa rivisitazione storica: nostalgia, commozione e rimpianto per una città rigogliosa e ferita dalle lacerazioni profonde della seconda guerra mondiale.
Anche per chi oggi non ha vissuto direttamente quelle emozioni nel preciso istante in cui la luce impressionava la pellicola in quegli scatti, ci auspichiamo, con questo lavoro in mostra, di aver riavviato l’amore per la nostra storia, la nostra città e le sue radici e di aver fatto rivivere, attraverso questo percorso fotografico e documentario, quelle impressioni e quei momenti con l’immaginazione di «un tempo che fu», ma anche quel sentimento di salvaguardia nel futuro di ciò che ancora abbiamo.