Domenico Rainesi Dolci

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L'11 aprile 2012 è venuto a mancare Domenico Rainesi Dolci, per gli amici Mecuccio.
Una grave perdita per l'intera comunità vetrallese.
Ci mancheranno per sempre i suoi racconti e le sue testimonianze orali, che riuscivano ad appagare la nostra sete di conoscenza. Ogni ora trascorsa insieme a lui era come se una biblioteca parlasse: fatti, personaggi e luoghi prendevano vita e ci aiutavano a capire meglio il mondo che ci circondava.


Qui di seguito una sua breve biografia pubblicata durante le sue frequentazioni con la casa editrice Davide Ghaleb.

Domenico Rainesi Dolci è nato a Vetralla nel 1925 da una famiglia di olivicoltori oriundi della Liguria ed a questa origine rimane sempre gelosamente fedele. Di forte personalità è il padre, Filippo, un laico ma fermamente credente, per anni Podestà e, pur essendo dovunque conosciuto e stimato personalemnte anche da Mussolini, non chiede né accetta altri incarichi. Quando si trasferisce a Roma, solo per gli studi superiori dei due figli, si dedica esclusivamente ai sindacati dell'agricoltura.
La madre, Elena Pompa Pacchi, è anch'essa di antica e nobile famiglia di agricoltori e da lei riceve una intensa educazione religiosa. A Roma frequenta l'Istituto Massimo alle Terme, retto dai Gesuiti ai quali rimarrà sempre molto legato. All'Università, Giurisprudenza, segue per vocazione Filosofia del Diritto e più particolarmente Dottrina dello Stato, accanto a maestri come Giuseppe Capogrossi, filosofo e giurista insigne, Arturo Jemolo, Gabrio Lombardi. È anche molto amico di Enrico Medi e di Vittorio Bachelet.


Pur non partecipando attivamente alla militinza politica, è tra i candidati di De Gasperi e di Piccioni, ma molto vicino a Giovanni Gronchi. Stringe forte amicizia con Giorgio La Pira e con Igino Giordani, collaborando attivamente con quest'ultimo al settimanale "La via". Ma altrettanto con uomini di cultura diversa, come Giorgio Amendola.
Entra nel 1947 al Ministero dell'Agricoltura, nella Segreteria del Ministro Antonio Segni e, dopo una pausa presso la Presidenza del Consiglio del Ministri, torna al suo Ministero, nel settore delle foreste. Fonda a Milano una rivista per i forestali, che dirige per oltre venticinque anni e, per questa attività, frequenta assiduamente anche Vallombrosa, "testa e cuore della silvicoltura italiana", stringendo rapporti di grande stima e amicizia con i Benedettini, pur mai lasciando una secolare tradizione familiare con i Passionisti e, ex allievo sempre fedele, con i Gesuiti.
Cultura classica ed ispirazione profondamente religiosa costituiscono il filo conduttore dei suoi scritti, e le sue esperienze, le sue convinzioni, sono tutte raccolte e confidate in "Emmaus", il libro il cui titolo rivela già, come nel famoso, struggente episodio vespertino del Vangelo, il raccontarsi degli incontri avuti nella vita, anche per l'autore il più importante e deciso quello con la storia, la dottrina, la persona del Cristo Gesù.

I suoi libri:

Vetralla com'era, Viterbo 1967
Lettere all'Immacolata, Roma 1980
Tamurè, Ograro 1983
Emmaus, Ograro 1991
In confidenza, Viterbo 1997
Sui sentieri del cielo, Vetralla 2000
Prendere il largo, Vetralla 2001
E ceneremo insieme, Vetralla 2002
L'incoronazione, Vetralla 2005
Alle Sorgenti, Vetralla 2006




Domenico Rainesi


Sui sentieri del cielo


Prendere il largo


E... Ceneremo Insieme


L'Incoronazione


Alle Sorgenti