La porta socchiusa della piccola stanza, in fondo al corridoio, celava, a prima vista, un ammasso disordinato di scatole e scatoloni, scaffalature metalliche, resti sbiaditi di scenari, tavole e pezzi di stoffa arrotolati in un groviglio polveroso dove un vecchio mappamondo spuntava sbilenco da uno scatolone di scartoffie ingiallite. Ma, dietro il primo cumulo di quelle masserizie scolastiche, si intravedevano file ordinate di tomi rilegati, dalla copertina marrone marmorizzata, con date e cifre sui dorsi telati.
Si presentava così, qualche anno fa, la stanza al primo piano dell'edificio scolastico di piazza Marconi che oggi è diventata la sede dell'archivio storico della Direzione Didattica di Vetralla.
Con un piccolo gruppo di insegnanti, e con la collaborazione del personale amministrativo e ausiliario, abbiamo cercato – come prima cosa – di mettere un po' d'ordine, scartando i materiali inutilizzabili e riponendo altrove i sussidi in disuso. La presenza di numerosi registri ancora in ottimo stato di conservazione e di parecchi faldoni accatastati fece nascere l'idea di dar vita ad un vero archivio della scuola, catalogato in modo sistematico e, possibilmente, disponibile alle ricerche di quanti, insegnanti o studiosi, volessero conoscere la storia delle scuole del territorio.
Nel 2005 prese avvio il Laboratorio per la Didattica della Storia Locale: un gruppo di lavoro permanente, coordinato dall'insegnante Gabriella Norcia, con la finalità di coniugare didatticamente il patrimonio archeologico, artistico, storico, culturale della nostra terra con le attività di insegnamento in classe.
L'incontro con l'autrice del libro e i contributi finanziari dell'Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio e della Fondazione Carivit di Viterbo hanno permesso di porre mano al riordino sistematico dei materiali archivistici, alla sistemazione dei locali ed alla pubblicazione del presente saggio.
Il lavoro intenso e rigoroso di Loredana Vaccarotti, coadiuvata da Valentina Castellani, ha dato forma concreta all'archivio storico, attraverso la raccolta, schedatura e catalogazione di tutti i documenti, dal 1876 fino al 1990.
Un convegno, tenuto nel giugno 2008 presso la scuola di Vetralla, alla presenza del Soprintendente archivistico regionale – prof. Donato Tamblé – e di molti altri archivisti e storici, ha consentito di mettere a punto l'importanza degli archivi scolastici come fonte per la ricostruzione storica del tessuto sociale di una comunità.
L'adesione al progetto nazionale FISQED, una rete documentaria centrata sui documenti e i prodotti scolastici, ha, infine, permesso di pubblicare on line il catalogo dell'archivio storico, rendendolo facilmente disponibile agli studiosi e agli appassionati di storia locale.
L'attività di sistemazione dell'archivio storico della Direzione Didattica di Vetralla non è, dunque, casuale ed episodica, ma si inserisce in un più vasto contesto di ricerca storica, con una particolare attenzione agli aspetti didattici dell'insegnamento della storia, che le nostre scuole stanno conducendo facendo ricorso anche ai materiali d'archivio (registri, elaborati degli scolari, atti amministrativi, etc.) come risorsa preziosa per la rielaborazione della storia sociale contemporanea.
Negli ultimi anni un rinnovato interesse per gli archivi scolastici e per la storia delle singole istituzioni scolastiche ha fatto emergere un sia pur timido filone di ricerca verso una tematica che non si limita soltanto agli aspetti strettamente pedagogici (riforme, evoluzione dei metodi didattici, programmi educativi) ma prende in esame e rende vivo il rapporto tra scuola e società. In particolare gli archivi scolastici, e - quindi – anche il piccolo archivio delle scuole di Vetralla e del circondario, racchiudono pagine di storia privata (basti pensare alle notizie contenute nei fascicoli personali di ciascun insegnante) e collettiva (la cronaca della vita della classe, le relazioni, i registri di classe) dove vicende personali si intrecciano con gli eventi locali e nazionali, con i mutamenti politici, con la mentalità del tempo. Sfogliando i registri di classe e soffermandosi sulla “cronaca della scuola” è possibile ripercorrere la trama sociale, economica, politica della società rurale vetrallese, e dei piccoli centri limitrofi, nei primi decenni del Novecento. I numerosi esempi contenuti nel volume sono indicativi dei possibili filoni di ricerca storica che si potrebbero aprire analizzando i documenti d'archivio: il patronato scolastico (con le sue implicazioni economiche e sociali), l'ideologizzazione dell'insegnamento, l'evoluzione dei rapporti tra scuola e famiglie, le letture e la formazione professionale degli insegnanti, l'associazionismo magistrale, i cambiamenti della didattica delle discipline.
In questo senso il libro costituisce un invito. Molti aspetti della vita quotidiana e sociale durante il fascismo, ad esempio, restano ancora un campo da esplorare. I documenti contenuti nell'archivio scolastico possono essere interpretati e utilizzati come una “lente di ingrandimento” che, analizzando gli aspetti del contesto sociale correlato al più ampio contesto italiano, possono aiutarci a ricostruire e comprendere larga parte della nostra storia nazionale. Una sorta di microstoria dove, evitando il rischio di scivolare nel bozzetto localistico, “lo sguardo ravvicinato ci consente di cogliere qualcosa che sfugge alla visione d'insieme, e viceversa” (C. Ginzburg, Il filo e le tracce, 2006).
In molti casi l'analisi storica di situazioni locali può essere un valido contributo per verificare ed interpretare, tra le pieghe di avvenimenti “minori”, i mutamenti più importanti della storia nazionale.
Ed è significativo, a mio parere, che l'invito ad una lettura storica che sappia andare in profondità – senza smarrire i riferimenti fondamentali del quadro d'insieme della società – provenga da una scuola, luogo di cultura e di continua rielaborazione di cultura dove passato e presente si incontrano, giorno per giorno, per costruire una piccola parte di futuro.