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Sutri e la macchina da presa - Italo Calcagni

Chiunque visiti per la prima volta le nostre piazze, i nostri monumenti, rimane rapito dalla loro bellezza: i vicoli stretti che si collegano alla via principale, e si dipanano per tutto il centro storico, hanno un fascino particolare, coi terrazzi abbelliti dai fiori, i muri in tufo, le molte finestre in peperino. Ogni via accompagna il visitatore verso scorci caratteristici e incantevoli, luoghi che hanno ricevuto nei secoli papi, santi, poeti, imperatori ma anche moltissimi poveri pellegrini.
Non solamente i turisti sono presi dallo charme dell’Antichissima Città. Anche i suoi abitanti comprendono e sono fieri di poter vivere in uno dei centri più belli e importanti dal punto di vista storico-paesaggistico. Gli occhi sono estasiati dalla grandezza e dall’unicità dell’anfiteatro, dal mistero del Mitreo, dalla necropoli e dalle vie cave. Spesso, oltre alla meraviglia, percepibile dagli sguardi dei nostri ospiti, si sentono frasi del tipo “è un luogo meraviglioso”, “è come in una favola” “è come il set di un film”.
Gli operatori del mondo del cinema, dagli scenografi ai location manager, dagli sceneggiatori ai registi, hanno “sfruttato” le nostre bellezze per il loro lavoro.

Italo Calcagni





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