Prefazione
Questo libro va a inserirsi fra le iniziative per commemorare l’anniversario dei cento anni dalla nascita di Alfio Pannega (Viterbo, 1925-2025).
Alfio moriva nella tarda notte tra il 29 e il 30 aprile del 2010. Il pugno di mesi trascorsi tra l’uscita di Allora ero giovane pure io e la morte improvvisa, furono certo fra i più scintillanti nella travagliata e poetica esistenza di Alfio. Ed hanno ancora molto da insegnarci.
Nella prima parte di questa nuova edizione, arricchita e triplicata, abbiamo provato a raccontarli. Grazie al prezioso aiuto delle tante amiche e amici di Alfio, abbiamo raccolto e messo in contrappunto: rassegna stampa e galleria fotografica degli eventi; qualche immagine “d’epoca”; fotoriproduzioni dei suoi commoventi autografi poetici e dei suoi fogli volanti natalizi; racconti e aneddoti biografici rievocati dai suoi compagni del Centro sociale occupato autogestito “Valle Faul” nonché da numerosi altri amici e conoscenti di Alfio e rappresentanti delle istituzioni; alcuni versi dialettali dedicati alla madre di Alfio, Giovanna Pannega detta La Caterina.
Nella seconda parte, invece, si ripropone integralmente Allora ero giovane pure io. Travagliata e poetica vita di Alfio Pannega. Si tratta del fortunato libro che inaugurò la collana “La Banda del Racconto” di Davide Ghaleb Editore. Conteneva poesie, fotografie, storie di vita dell’autore. Uscito nel gennaio 2010, in poche settimane vendette quasi 2.000 copie, innescando uno strepitoso effetto a cascata: affollate presentazioni con firmacopie e performance; articoli e interviste a raffica sui media locali; pubblica sottoscrizione per l’acquisto di una casetta in legno da realizzare al Centro sociale occupato autogestito “Valle Faul” di Castel d’Asso; l’indimenticabile lectio magistralis in sala Regia a palazzo dei Priori per gli studenti delle scuole viterbesi con il sorprendente rifiuto “situazionista” della targa onoraria di cui il Comune voleva insignirlo.
In appendice al volume, l’intenso copione teatrale Allora ero giovane pure io, che l’attore e regista
Pietro Benedetti porta in scena ininterrottamente dal 2010.
|