C'ERA UNA VOLTA... I MONTI CIMINI
a cura di Marco D’Aureli
e degli Apprendisti artigiani delle storie e dei paesaggi locali

HOME COLLANE EVENTI PRODUZIONI MUSEO
LIBRI ON-LINE FILMATI NOVITÀ CONTATTI

INTRODUZIONE

Marco D’Aureli

Questo libro costituisce uno degli esiti finali del corso propedeutico di formazione all'arte del narrare pubblicamente paesaggi che la Banda del Racconto ha svolto, con appuntamenti a cadenza quindicinale, tra gennaio e maggio del 2015. Il volume, e la lettura scenica di alcune parti che lo compongono che si terrà sabato 27 giugno presso il Castello Ruspoli di Vignanello (comune capofila del progetto), rispetto alla quale questo manufatto svolge la funzione di “libretto di sala”, rappresentano il punto di approdo di un ciclo di dieci lezioni peripatetiche rivolte ad aspiranti artigiani del racconto e dedicate alla ricerca, trasformazione e pubblica restituzione di storie di viaggi, storie di viaggiatori e di paesaggi locali, che sono state svolte nei comuni parte del consorzio Carbacc (Orte, Soriano nel Cimino, Vallerano, Bassano in Teverina, Bomarzo, Corchiano, Canepina, Vasanello, Vitorchiano e Vignanello).
Nel corso del workshop, interamente speso nella trasmissione/condivisione di saperi e di saper fare, gli aspiranti narratori sono stati condotti in un apprendistato di trattamento delle fonti scritte autografe e a stampa, orali, cinematografiche e iconografiche secondo la specifica metodica di intervento messa a punto dalla Banda del Racconto in anni di esperienza.
Obiettivo del corso, a tutti gli effetti un corso di prima formazione, è stato quello di far fare ai partecipanti esperienza di alcune tecniche e di alcune pratiche (da pensare sul calco di abilità artigiane) di manipolazione delle fonti. Un saper fare capace di portare ad evidenza come, da un giudizioso accoppiamento di testi (mai considerati nella ancillare condizione di didascalie del luogo), immagini, o anche mettendo in dialogo autori, stabilendo connessioni, maneggiando i racconti, sia possibile conferire a questi ultimi potenza ulteriore, sia possibile andare ben oltre quello che il racconto letterale non mostra, muoversi verso quello che è dentro il racconto ma non si vede (immaginari soggiacenti, temi culturali, suggestioni del ricordo, demoni, fantasmi). In altri termini: quello che si è cercato di fare è stato suggerire un modo nuovo, diverso (rispetto a quello localistico), di guardare e raccontare la località. Partendo dalla constatazione che sovente i luoghi hanno un valore aggiunto che non ha autonoma capacità di affermazione e di evidenza, un valore che va scoperto, aiutato a uscire; che non esiste (salvo eccezioni) un luogo che sia tesoro-in sé, e che solo grazie alla narrazione (intesa come azione del narrare) il patrimonio non cade in latenza. Dispositivo principale di questa strategia è la passeggiata/racconto, una azione critico/interpretativa itinerante, performativa, tramite la quale le parole vengono ri-portate nei luoghi e con essi fatte dialogare.
Le lezioni del corso, anche quelle che si sono svolte “a tavolino”, hanno visto la partecipazione attiva degli apprendisti narratori locali; nel corso delle ultime, quelle di Canepina, Vasanello e Vitorchiano, il genius loci del posto ha assunto un ruolo vieppiù dinamico trasformandosi da apripista incaricato di individuare, selezionare, montare le fonti e pensare l'organizzazione logistica della passeggiata a conduttore delle passeggiate.
I capitoli che compongono il libro, curati ciascuno da un gruppo di lavoro (il chi-ha-fatto-cosa lo si troverà nei crediti finali), sono il frutto della rielaborazione e affinamento dei copioncini, canovacci, composti per le occasioni sopra richiamate e frutto del montaggio delle parole scritte o dette da quei viaggiatori (intellettuali, artisti, scrittori, giornalisti) che in epoca moderna e contemporanea hanno lasciato una testimonianza del proprio passaggio nei Monti Cimini contribuendo a creare immaginari per/su quelle località.
Paese per paese, a chiusura del libro, viene fornita la “tabula gratulatoria” delle persone – testimoni, narratori, operatori dei servizi culturali locali – senza l'aiuto delle quali questo libro non avrebbe potuto essere o sarebbe stato più povero. Nello spazio riservato ai crediti bibliografici sono stati segnalati esclusivamente i testi di autori locali o quelli minori di autori più noti (Pasolini, Pirandello, Alvaro, Dennis, Praz).
Nel momento in cui questo lavoro viene licenziato, la Banda del Racconto esprime un sentito ringraziamento ad Alberto Castori, Angelo Ciocchetti, Enrico Clementi e Massimo Fordini Sonni, nonché alla segreteria amministrativa nella persone delle tre “draculine”, a Daniele Camilli e a Roberta de Vito.