UN ANNO CON GLI ETRUSCHI
a cura di Antonello Ricci

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Un paese senza profeti è un paese senza futuro. E questa Italia ha visto scomparire gli ultimi profeti nel Novecento. Oggi non ci sono più i don Milani, i Pasolini, i don Zeno, i Fellini...
Uomini capaci di visioni. Uomini capaci di sogno. Ecco con l’idea dell’Anno degli Etruschi – I pirati della bellezza, pensavamo non d’essere profeti, che non ne abbiamo la stoffa né la caratura, ma di lanciare un sogno. Pensavamo di suscitare energie e forza di fare le cose. Ora sarà stata la crisi, ma poco si è visto. La sensazione è stata quella di trovarsi di fronte a una società ripiegata su sé stessa. Ormai incapace di sognare e di rendere i sogni reali.
Ci siamo scontrati anche con la lobby degli Etruschi. Sì avete capito bene. La lobby degli Etruschi. Perché intorno a questo popolo negli anni si è formata una pletora di piccole organizzazioni, di rendite di posizione, di cupa burocrazia che impedisce a ogni iniziativa autentica di decollare. Perché ognuno pensa di difendere il proprio minuscolo orticello, senza mai tentare di fare sistema con gli altri. Per capire che le cose stanno così basta vedere quale considerazione la Tuscia abbia nel mondo per quanto riguarda gli Etruschi. Nel mondo “Etruschi” vuol dire “Toscana”. E sì perché lì hanno fatto sistema e, nel bene e nel male, c’è una capacità di direzione politica. Cosa che nella Tuscia non abbiamo. Basta pensare a Fioroni o Sposetti, per capire che nessuno sul piano politico nella Tuscia ha una visione. Non solo, a nessuno nei piani alti della politica interessa nulla di questo territorio. L’unica preoccupazione, per altro legittima, è quella di racimolare qualche voto per riessere eletti.
Ora con Caffeina e Unitus è su questo terreno che ci siamo trovati a lavorare. Con Antonello Ricci, nonostante tutto e contro tutti, siamo riusciti a mettere in piedi una serie di interessanti passeggiate. Stiamo, con Caffeina, per dare vita al primo Festival degli Etruschi. Stiamo per varare come Piattaforma 2.0 un sito dedicato agli Etruschi. Cose ancora in fieri visto che vengono fatte con le risorse dei privati. Ma insomma alla fine l’Anno degli Etruschi – I pirati della bellezza qualcosa di permanente riuscirà a creare.
Antonello Ricci è sceso in campo in questa comunque straordinaria vicenda con la consueta generosità. Nessuno può capire il lavoro fatto da Antonello per organizzare e preparare le passeggiate. Non sempre, ma alcune volte ci si è trovati di fronte a un muro di burocrazia indecente. Di fronte al nulla nullificante che uccide i sogni e le idee.
Nonostante le difficoltà, Antonello e la sua Banda del Racconto, insieme a Davide Ghaleb editore, son riusciti a dare vita a molte passeggiate, alcune delle quali di grande bellezza e piacevolezza.
Ne voglio ricordare almeno tre. La prima a Vetralla alla scoperta del tempietto di Demetra. Una passeggiata fatta al freddo dell’inverno ma in un territorio di grandissima suggestione, che solo pochi hanno visto e potranno vedere. Purtroppo. Vedere centinaia di persone imbacuccate fare chilometri in un bosco e poi rimanere ammaliati dal delizioso tempietto di Demetra incastonato tra macigni giganteschi, ci fa dire che solo per questo valeva iniziare questa avventura dell’Anno degli Etruschi – I pirati della bellezza. Poi c’è stata la grande visita al museo nazionale etrusco della Rocca Albornoz a Viterbo. Vedere il museo, curato con grande professionalità da Valeria D’Atri, strapieno di famiglie, di ragazzini, che fotografavano ogni cosa con il loro smartphone, è stata una grande emozione.
Infine ricordo la passeggiata a Castro, con la partecipazione della soprintendente all’Etruria meridionale, Alfonsina Russo, uno dei pochi incontri piacevoli, in questa vicenda, per vivacità e intelligenza. Anche in questo caso centinaia di persone hanno colto l’occasione di vedere un luogo normalmente difficilmente raggiungibile e di forte e intenso fascino.
Ora Antonello Ricci e Davide Ghaleb, che colgo l’occasione di ringraziare per l’enorme lavoro fatto, ci regalano il primo libro figlio dell’Anno degli Etruschi – I pirati della bellezza. Un regalo che è una piccola ma molto significativa concretizzazione del sogno che avevamo in mente.

di Carlo Galeotti