Presentazione di Pier Luigi Gavazzi (referente gruppo archeologico Armine)
Il dialetto, l’eco della nostra terra
C’è una storia dentro la storia ufficiale fatta e narrata da suoni dimenticati, da parole che si allungano e si accorciano sul filo dei secoli, da grammatiche segrete che risuonano solo tra le mura di un paese, tra i colli che abbracciano le sue vallate solcate da fossi e dall’antico fiume Armine. Questa storia è il dialetto, l’eco più autentica e viscerale di una comunità, il deposito vivo della sua memoria collettiva e della sua identità. Ma cosa succede quando quest’eco rischia di affievolirsi sovrastata dal progresso dell’omologazione linguistica? Succede che potrebbe andare perduto un patrimonio antropologico e culturale unico, non replicabile, e da qui l’importanza di preservarne la testimonianza. Questo libro non è solo un viaggio a ritroso nel tempo per scoprire le radici di una parlata specifica, quella di Ischia di Castro, ma è anche un manuale di indagine per chiunque voglia comprendere il meccanismo intrinseco che lega il suono ed il significato delle parole all’identità locale. Attraverso gli strumenti rigorosi della linguistica, entreremo dentro le parole dialettali che usiamo – o non usiamo più – per disvelare i loro antenati latini, gli apporti storici stranieri, le trasformazioni fonetiche e morfologiche che le hanno plasmate. La Lotti ci spiega che per lo studio delle lingue e dei dialetti, più che di “albero genealogico” bisognerebbe parlare di “stratigrafie linguistiche”, pensare ad un’archeologia delle parole, e da qui l’interesse del Gruppo Archeologico Armine al progetto di questo volume; infatti il G.A.R. Armine non limita il suo campo all’archeologia ma si pone come oggetto tutti gli aspetti storico-culturali di Ischia di Castro e del suo territorio. Così studiare il dialetto come fenomeno linguistico-antropologico è un atto di consapevolezza culturale: significa comprendere la mentalità, le abitudini, l’organizzazione sociale dei nostri avi; è dare voce a chi, nel corso della storia, non ha avuto accesso alla lingua scritta e “alta”, lasciando la sua impronta solo nell’oralità della vita quotidiana. Per chi è stato pensato questo libro? Innanzitutto per gli ischiani, di ieri, di oggi e di domani, e per chi crede che ogni parola, non importa quanto piccola o “bassa”, porti con sé un universo di significato e di storia che merita di essere salvato e compreso. Prepariamoci a sfogliare le pagine di questo vocabolario ancora vivente, non solo per imparare o ricordare, ma per vedere la storia scolpita nell’infrastruttura stessa della nostra lingua materna
Indice
Presentazione
Prefazione: Elogio dell’oralità
Capitolo 1: Descrizione geografica, storica, linguistica, filogenetica
Capitolo 2: Lessico ischiano
Capitolo 3: Verbi
Capitolo 4: Tassonomia entomologica ischiana
Capitolo 5: Gogghio. Storia etimologica di una deriva semantica
Capitolo 6: Vocaboli della toponomastica ischiana
Bibliografia
|