DANTE PAOLOCCI

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Giornata in ricordo di Enrico Guidoni

In mostra fino al 4 dicembre

Dante Paolocci

(Civitavecchia 1849 – Roma 1926)

Illustratore e Fotografo


mostra documentaria monografica
a cura di
Giovanna Caterina de Feo

Museo della Città e del Territorio

Via di Porta Marchetta 2, Vetralla

Sabato ore 16.30 - 19.00

Domenica ore 10.30- 13.00

La mostra, realizzata in collaborazione con il Museo della Città e del Territorio, la Casa Editrcie Davide Ghaleb, l?Associazione Vetralla Città d'Arte e l'Associazione Diva Cassia onlus, si inaugura presso la sede del Museo della Città e del Territorio di Vetralla in occasione della giornata in ricordo di Enrico Guidoni, offre per la prima volta un breve ma significativo percorso nell’arte di Dante Paolocci- artista vetrallese di origine e romano di adozione – al quale si vuole rendere un doveroso omaggio.

Formata da 15 grandi tavole documentarie, con la riproduzione dei disegni tratti dalla collaborazione più che trentennale intrattenuta con “L’Illustrazione Italiana”, rivista per cui fu corrispondente da Roma fin dal 1875, la mostra prevede di esporre anche una piccola parte del materiale inedito proveniente dal suo Archivio, conservato pesso la famiglia Paolocci, tra cui alcuni suoi disegni o schizzi dal vero, preparatori per le illustrazioni e oggetti.

Di notevole interesse sono, infatti, le sue macchine fotografiche, alcune lastre fotografiche e le antiche fotografie, che costituiscono un materiale vario e affascinante, anch’esso ancora largamente inedito, dove spicca per consistenza una parte relativa a Vetralla (VT), terra di origine della sua famiglia.

TAVOLE

Note biografiche

Dante Paolocci (Civitavecchia 1849 – Roma 1926)

Discendente da un’antica famiglia vetrallese - figlio di un magistrato che per i propri ideali risorgimentali fu anche incarcerato sotto lo Stato Pontificio - Dante Paolocci nacque a Civitavecchia il6 luglio 1849. Studiò pittura a Roma presso l’Accademia di San Luca con Alfonso Chierici (Reggio Emilia 1816 – Roma 1873) e Francesco Podesti (Ancona 1800 - 1895).

Pttore e fotografo sin da quando la fotografia era ancora agli albori e artista rinomato, Paolocci fu tra i maggiori illustratori della sua epoca, riproducendo per “L’Illustrazione italiana” con innumerevoli disegni tutti gli eventi, lieti e tristi, che si svolsero a Roma da quando divenne Capitale fino al 1909.

Per la Casa editrice Treves, oltre che per “L’Illustrazione”, nel corso degli anni Ottanta Paolocci fornì disegni anche per altre imprese: le Favole italiane di celebri autori, Illustrato con Bignami nel 1881, il racconto intitolato Il Castello di Barbanera, scritto da Cordelia e pubblicato nel 1883 per la “Biblioteca dei Fanciulli”, e il ritratto di Liszt per Le livre des Sérénades, pubblicato da Ricordi nel dicembre dello stesso annopoi, sempre per gli editori Treves - insieme ai maggiori illustratori del suo tempo -nel 1884 contribuì ad illustrare la prima edizione illustrata de La Vita militare di De Amicis e nel 1885 de Gli Amici . A queste prove seguirono alcuni disegni per Il canzoniere dei bambini di Enrico Fiorentino, pubblicato nel 1888.

Nella sua epoca Paolocci fu un artista rinomato ed è importante anche ricordare l’incontro con il gruppo dei XXV della Campagna Romana, di cui fece parte Pascarella - che gli scrisse un sonetto sul retro di una sua fotografia -e quello con il giovane Duilio Cambellotti, per il quale, invece, fu il tramite con la terracotta di Vetralla, e con ilrepertorio decorativo popolare dell’alto Lazio.

Purtroppo poco dopo aver compiuto i sessant’anni, Paolocci contrasse una malattia che gli impediva di usare con la consueta destrezza la mano e, progressivamente, dovette abbandonare la matita. Pur vivendo e lavorando a Roma, Paolocci tornava frequentemente a Vetralla, dove ancora oggi si trova la casa avita con le belle stanze ornate da suoi affreschi, oggi sede della Casa Editrice Davide Ghaleb. Si spense a Roma il 23 giugno 1926.