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D'AMOR, DI POESIA E D'ESISTENZA
Giuseppe Stefanoni (a cura di Silvana Alario)


Biografia di Giuseppe Stefanoni
Ilaria Stefanoni

Giuseppe nasce a Grosseto il 6 Gennaio 1951.
Si trasferisce a Viterbo con la famiglia nel 1956 a seguito di un grave lutto familiare. Cresce in una famiglia borghese tradizionale, almeno nell’assetto economico: il padre Cancelliere del Tribunale e la madre casalinga. Passa molte ore all’oratorio dove risulta già evidente un animo ribelle e indagatore.
L’adolescenza trascorre evidenziando già quelle che saranno le grandi passioni della sua vita: i classici e la politica. Frequenta il liceo classico «Mariano Buratti» che era allora sotto la guida dell’illustre Preside Raimondo Pesaresi e l’egida del compianto professor Mauro Emilio D’Eufemia, noto docente di Lettere Classiche. Verso la fine del liceo, partecipa alle proteste degli studenti e si fa promotore dell’attività del Movimento Studentesco a Viterbo, tra il 1968 ed il 1969.

Dopo il diploma si reca a Roma dove inizia il percorso universitario senza mai terminarlo perché dedica gran parte del suo tempo alla militanza politica. Entra nel servizio d’ordine del Movimento Studentesco (i famosi katanga) e conosce, in particolare, Mario Capanna e Gino Strada. Per un breve periodo, e sempre per partecipare alla lotta della sua generazione, si sposta tra Roma e Milano. Dopo aver vinto il concorso come Cancelliere lavora in tribunali quali quello di Roma, Subiaco e Viterbo. Ma questa routine non lo soddisfa e abbandona il lavoro per dedicarsi all’attività politica. In questo ambito è opportuno ricordare che fonda una sezione di «Democrazia Proletaria» a Viterbo dietro incarico di Mario Capanna. Tutti ricordano la sua partecipazione e i suoi interventi in molte manifestazioni cittadine. Diventa anche segretario dell’ANPI di Viterbo.
Gli «anni di piombo» e il cambiamento del clima politico italiano influenzano in parte le sue scelte, ma non smette mai di essere un militante. Precario ante litteram, per volontà prima, per sopraggiunti limiti di età poi, si dedica in tarda età con passione e con successo alla cucina, lavorando anche presso alcune delle più note trattorie della Tuscia.
Negli ultimi anni, gran parte del suo tempo lo dedica alla scrittura, pur senza mai pubblicare, e all’approfondimento e allo studio di nuove culture, lingue e letterature. Ha sempre amato la letteratura francese e quella russa e si è dilettato nello studio del provenzale e della lingua gaelica. Non ha mai lesinato il suo impegno sociale, oltre a quello politico, dando sempre accoglienza a chi viveva ai margini della società ed intrattenendo rapporti epistolari con dei carcerati in situazione di svantaggio socio-culturale.
Si spegne prematuramente a 55 anni, il 6 novembre 2006, a Viterbo.