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VASANELLO NEL XIX SECOLO
amministrazione, economia e società
Di Romano Salvatori

 

Introduzione

Uno dei più grandi storici dello scorso secolo, il francese Marc Bloch, fucilato nel 1944 dai nazisti, scrisse un libro fondamentale per gli studiosi della materia dal titolo: “Apologia della storia o mestiere di storico” per rispondere alla domanda: “Papà, spiegami a cosa serve la storia” che un ragazzo di sua conoscenza rivolse a suo padre, storico anche lui.
La risposta di Bloch, che a me pare perfetta, fu: “anche se la storia dovesse essere giudicata incapace di servire ad altro, resterebbe pur sempre il fatto che procura uno svago” come, del resto, ogni altra scienza aggiunge poi Bloch, ma “ogni dotto ne trova una sola ch’egli si diverta a praticare”.
Anche io mi diverto a praticare, con esiti certo non paragonabili, la stessa scienza di Bloch.
Ma questo lavoro, oltre che per svago, è nato anche da una mia personale curiosità. Credo che chiunque sia appassionato di storia debba sviluppare al massimo questa qualità, se non altro per l’ampiezza delle vicende che vuole apprendere.
Avevo curiosità di conoscere come vivessero i nostri avi nel XIX secolo, come fosse organizzata l’amministrazione civile, l’economia pubblica e privata, quali fossero le condizioni igieniche del paese, il livello dell’assistenza sanitaria, il sistema dell’istruzione scolastica, quali fossero gli svaghi e le passioni che li muovevano.
In realtà l’idea iniziale è stata quella di verificare quanto fossero attinenti al vero i racconti dei nostri nonni, che a loro volta tramandavano quanto appreso dai loro avi, che descrivevano un paese quasi perfetto, in cui si viveva pacificamente e con piena e fraterna solidarietà. Il richiamo ai “bei tempi andati” mi aveva spesso incuriosito e mi ha sollecitato alla ricerca.
Ma l’indagine, anticipo subito, ha dato risultati non proprio lusinghieri riguardo la veridicità dell’assunto.
Il lavoro di ricerca e stesura è durato oltre cinque anni e si basa fondamentalmente sulle carte dell’archivio storico del Comune di Vasanello, custodito presso l’Archivio di Stato di Viterbo. Altre notizie sono state tratte dall’Archivio storico della Pretura di Orte.
Questa parzialità nella ricerca rende il lavoro precario, sottoponibile a nuovi aggiornamenti e a vere e proprie implementazioni. Altri archivi, ad iniziare da quello della Delegazione Apostolica di Viterbo, della Prefettura e il Diocesano andrebbero sicuramente consultati; purtroppo però ragioni di tempo libero e di orario di accesso agli archivi non me lo hanno reso, almeno finora, possibile.
Pur nella loro parzialità le pagine che seguono forniscono uno spaccato della vita sociale, politico-amministrativa ed economica di Bassanello nel XIX secolo, e spero possano incontrare l’interesse del lettore. Aggiungo anche del lettore non necessariamente di Vasanello, poiché per quanto il libro descriva la situazione del mio paese natale, cambiando il nome Bassanello e sostituendolo con altri di paesi limitrofi, la storia, a parte il nome dei protagonisti, non cambierebbe granché.
Nella stesura ho cercato di far parlare i documenti piuttosto che riferirne il sunto perché ho ritenuto più efficace e coinvolgente questo metodo: presentare i fatti attingendo direttamente dalla fonte le argomentazioni e riportare integralmente le parole oltre che il linguaggio tipico del secolo XIX.
Infine ho cercato, dove possibile, di non seguire le storie dei singoli, non era il gossip che mi interessava, ma di disegnare un affresco, quanto più possibile esauriente, della vita pubblica, culturale e sociale di quel tempo e delle condizioni di vita materiale di quelle genti.

 





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