FESTIVAL INTERNAZIONALE DI ORGANO E STRUMENTI ANTICHI  
      XII EDIZIONE  | 
      
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FESTIVAL INTERNAZIONALE DI ORGANO E STRUMENTI ANTICHI  
        XI   EDIZIONE 
        
        sabato e domenica, due concerti veramente   straordinari 
        
        Sabato 22   Settembre, ore 18.30 
        Orte, Chiesa di San Francesco Ariosa Vaghezza Ensemble degli Affetti - Sabina Meyer, soprano - Diana Fazzini, viola da gamba - Luciana Elizondo, viola da gamba - Simone Colavecchi, tiorba e liuto Il programma si disnoda come una   passeggiata tra i capolavori dei grandi compositori (e compositrici) della fine   del rinascimento e del primo barocco. Il filo conduttore è l’aria “a voce sola”   che nasce dalla nuova sensibilità dell’inizio del ‘600, in contrasto con la   pervasiva polifonia vocale cinquecentesca in cui la musica era riflesso mondano   delle armonie delle sfere. L’esotericità cortese del madrigale fa spazio ad una   simbolicità più viscerale. Con l’introduzione del canto “a voce sola” ad opera   di Claudio Monteverdi, l’Io è messo al centro dell’universo, la parola   “recitarcantata” diventa udibile in ogni sfumatura per penetrare nell’orecchio   di chi ascolta, muovendone gli affetti. Il cantante è trasportato a sua volta   dal potere della parola e traghetta se stesso ed il pubblico in un mo ndo di   sguardi, caducità, estasi, sospiro.  
        Luzzasco Luzzaschi   (1545 - 1607) 
        - Aura Soave Alessandro Piccinini   (1566 - 1638)) 
        - Ciaccona in Partite Variate Diego Ortiz (1510 -   1570) 
        - Recercada seconda Claudio Monteverdi   (1567 - 1643) 
        - Lamento della ninfa, Amor (Madrigali guerrieri e amorosi) - Ohimè ch’io cado (Venezia, 1624) Tobias Hume (1579 -   1545) 
        - Love’s Farewell Mattew Locke (1621 -   1677) 
        - Fantasia, sarabanda, fantasia John Dowland (1563 -   1626)  
        - Flow my tears - Can she excuse my wrongs Tobias Hume  
        - Answer, question - The spirit of Musicke Barbara Strozzi   (1619 - 1679) 
        - Che si può fare - Eraclito amoroso Domenica 23   Settembre, ore 18.30 
        Orte, Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta Da sonare organi Stampatori, virtuosi organi & cantorie a Roma Dal Rinascimento al Barocco - Andrea Coen,   organo 
        Andrea Antico da Montona   (1470? – 1540) 
        (da Due Frottole intabulate) - Amor quando fioriva mia speme - Chi non crede - Non resta in questa vale Giovanni Pierluigi da   Palestrina (1525? – 1594) 
        - Ricercar nel terzo tuono Paolo Quagliati (1555 –   1628) 
        - Toccata Girolamo Frescobaldi (1583   – 1643) 
        (Il Secondo libro di Toccate1627) - Toccata V per l’organo sopra i pedali - Toccata VIII di durezze e legature (Fiori Musicali 1635) - Bergamasca Bernardo Pasquini (1637 –   1710) 
        - Quattro Arie Alessandro Scarlatti (1660   – 1725) 
        - Toccata in Sol maggiore Floriano Maria Arresti   (1667 – 1717) 
        - Elevazione Azzolino Bernardino Della   Ciaja (1671 – 1755) 
        - Primo Ricercare Domenico Zipoli (1688 –   1726) 
        - Quattro Versi - Elevazione - Post Communio - Offertorio 
        Andrea Coen, interessatosi tra i primi in Italia alla prassi esecutiva degli antichi   strumenti a tastiera, svolge da più di venti anni un’intensa attività   concertistica come clavicembalista, organista e fortepianista. Regolarmente   ospite, a livello internazionale (Italia, Europa, Usa, Giappone) di   Istituzioni, Festival e Sale da concerto tra i più prestigiosi, ha sempre   affiancato all’attività concertistica e didattica (titolare della cattedra di   clavicembalo presso il Conservatorio A. Casella de l’Aquila e docente di   fortepiano presso il Conservatorio S. Cecilia di Roma) un importante,   significativo percorso musicologico ed una vasta produzione discografica (Emi,   Denon, Deutsche Harmonia Mundi, Musicaimmagine Records, Dynamic, Bongiovanni,   Stradivarius, Brilliant, Naïves). E’ organista della Basilica di S. Giacomo in   Augusta di Roma.< /div>        
         
      Arie, Toccate, Ricercari e Fabule   intabulate…alcune tra le pagine più ispirate della produzione organistica di   ogni tempo, nell’inesauribile sete di stupore, nel rigoroso e felice equilibrio   della forma compositiva rinascimentale trasformato pian piano e spinto verso la   più alta esasperazione, nel crollo di ogni certezza esistenziale,   nell’inevitabile smarrimento umano di fronte alla consapevolezza di una   condizione caduca… dal Rinascimento al Barocco, un percorso musicale   semplicemente straordinario. 
        
 
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