Verrà presentato, domenica 9 dicembre alle ore 10.30 presso, il Museo della Città e del Territorio, fondato da Enrico Guidoni, il volume di Loredana Vaccarotti, Viterbo nella   Provincia del Patrimonio Bandi ed Editti (1721-1756), pubblicato dall'editore   Davide Ghaleb. 
        Interverrano alla giornata di presentazione Giovanni Battista Sguario (direttore della Biblioteca Consorziale di Viterbo) Erilde Terenzoni (Ministero dei Beni Culturali), Luca Mancini (Ass.re alla Cultura del Comune di Vetralla), Elisabetta De Minicis (Università della Tuscia) e l’autrice Loredana   Vaccarotti. 
        Durante la presentazione Olido Cicchetti leggerà alcuni brani tratti dal libro e verranno proiettate alcune immagini di documenti.  
        Infine verrà offerto un aperitivo "rustico" in occasione della Sagra dell'olio d'oliva offerta dalla Casa Editrice. 
         
        Il lavoro è frutto di una tesi di laurea del Corso di Storia   Moderna presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell'Università   degli Studi della Tuscia (relatore Prof. Luciano Osbat, correlatore Prof Luigi   Londei Direttore Dell’Archivio di Stato di Roma). 
        Il libro, quarto volume   della collana Quaderni della Tuscia, fondata da Enrico Guidoni, si basa su di un   lavoro di riordinamento e schedatura della serie “Bandi ed Editti” dell’Archivio   Storico Comunale di Viterbo formato da 24 faldoni, contenenti 7000 documenti che   coprono un arco cronologico dal 1522 al 1814. 
        I documenti pubblici, destinati   ai cittadini che abitavano a Viterbo, erano documenti che dovevano servire per   regolare la vita quotidiana dei viterbesi, sia in condizioni di normalità, sia   davanti ad eventi eccezionali; attraverso l'annuncio del banditore e attraverso   l’ affissione presso il “Palazzo di Città” (oggi Palazzo dei Priori). 
        I   “Bandi ed Editti. sono una fonte non nuova ma certamente poco utilizzata; Cesare   Pinzi e Giuseppe Signorelli, due tra i più consultati storici di Viterbo   (profondi conoscitori e fruitori della Biblioteca degli Ardenti) non la   utilizzarono ma la citarono, e dopo di loro non risulta che altri studiosi   l'abbiano utilizzata. L'obiettivo è di mettere a disposizione degli studiosi un   patrimonio consistente di documentazione che merita di essere conosciuto non   solo dagli storici ma anche dal pubblico più ampio. 
        E' questo parlare della   vita quotidiana, giorno dopo giorno, per quasi trecento anni, che rende la   pubblicazione di Loredana Vaccarotti un esemplare unico e di grandissimo valore   per la storia. 
         
         
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