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Si è svolta, per il terzo anno consecutivo, la giornata di informazione a sostegno del recupero del sito archeologico di Foro Cassio. La pioggia è stata ancora una volta protagonista, scoraggiando molte persone a partecipare, nonostante tutto un folto gruppo (circa 50 persone) alcuni provenienti da Viterbo, Capranica e Roma, ha percorso un breve tratto della via Francigena e si è diretta a Foro Cassio, dove l'attendeva una delegazione dell'Amministrazione Comunale, per fare il punto della situazione riguardo al finanziamento della Regione Lazio.
Alla giornata hanno aderito: Antonello Ricci e Alfonso Prota, che hanno accompagnato i partecipanti con un reading letterario, Santo Sammartino che ha letto un brano dal suo ultimo romanzetto medievale, Carlo Tedeschi, docente di paleografia della Ca' Foscari di Venezia che ha spiegato gli ultimi ritrovamenti artistici nella chiesa di Foro Cassio, Alberto Alberti, Marisa Scarnecchia in Alberti, Giuliano Borgianelli Spina e Gianna Borgianelli, rappresentanti della Giovane Montagna, Carlo Cola e Grazia Gaspari rappresentanti del WWF Monti Sabatini, Umberto Cinalli, rappresentante della Lega Ambiente. Hanno inoltre dato la loro adesione Enea Fiorentini, l'Associazione Vittorio Bike e la Banda Comunale Ottavio Pistella.
Ricordiamo che la manifestazione è stata organizzata dal Comitato Salva Foro Cassio, formatosi nell'anno 2007.

Contributo, in forma di sonetto romanesco, alla giornata dedicata a Foro Cassio, da parte di Giuliano Borgianelli Spina.

Cronaca der 2 de Giugno 2007

Mai se vide tanta ggente
Da’ le parti de Vetralla.
Gia’ all’inizio der mattino,
alla Casa tutta Gialla,
dove l’ospite cortese
s’è tarmente prodigata
de fornì la colazione
all’intrepida brigata.
In ricordo la giornata
sarà presto dedicata
all’indomita eroina
“S.Efisia incoronata”.

So’ piovuti d’ogni dove
li moderni pellegrini
che so’  baldi e pure belli;
al richiamo hanno risposto
pure alcuni dai Castelli.
Non mancava alla riunione
chi dall’urtima “Mansione”,
leggi  Roma, è ritornato,
e presente in pompa magna,
all’incirca ‘na dozzina,
c’è la Giovane Montagna.

Chi è venuto da lontano
Chi è sortito da vicino,
quarcheduno era attrezzato
pe’ raggiunge l’equatore,
quarc’un’artro imbacuccato
pe’ sconfigge senza fallo
der gran Nord l’aspro rigore.
Tra la folla me credetti
de rivede un vorto antico,
so sicuro, mo’ricordo
se ne stava ‘n po’ ‘n disparte
mascherato da borghese:
era er granne Sigerico! Dall’accento mezz’inglese
ner sembiante de‘n’amico.

Che sarà mai capitato
pe’ spostà’ sti pellegrini?
Se trattava de magna’
certi piatti sopraffini ?
Eguarmente a tracanna’
certi vini genuini ?
Quanno mai ce crederete!
sti  cristiani insonnoliti
so’ sbarcati da ‘ste parti
pe’ raggiuge a passi a passi
una chiesa già famosa,
alla Madre dedicata,
da le parti  de’ Forcassi.
Lungamente venerata
po’ ben presto abbandonata.
Ora è’n cumulo de’sassi.
Pe’ tentare de salvalla
già da tempo se so mossi
li più mejo de Vetralla.
Richiamando l’attenzione,
normalmente già impegnata,
dell’attual Ministrazione.
Alla testa ce sta Luca
baldo e giovane assessore
in lui posa la speranza
ch’ar successo te conduca
la gloriosa spedizione.
Poi  Domenico Carloni,
detto er Re der territorio,
venne all’uopo incaricato
de cerca’ ner comprensorio,
un percorso alternativo
da sfoggia’ nell’occasione
de la Marcia der due giugno.
Lui però ne trovò tanti
che per essere imparziale,
ce li fece transitare,
equamente tutti quanti.
C’è chi pure ha lavorato
pe’ cucì l’intera rete,
pe’ lega’ li vari gruppi,
pe’ curare la gestione;
pe’taja’ co ‘na parola
je serviva ‘n Tessitore
solo, armato de pazienza
come pure de valore,
ce infilorno Carlo Cola!
Finarmente la brigata,
mentre piove a più non posso,
lentamente s’è avviata.
Prima cosa rende omaggio
ar famoso paladino,
che seppure nato in Franza
nascerà a Vico Matrino.
Graduarmente se so’ mossi,
ora vanno in una schiera
attraverso boschi e fossi,
pe’ raggiunge le tre Croci
pe’ testimonia’ ar paese
che ricordeno orgojosi
tutto quanto c’è rimasto
da ‘n lunghissimo passato
che da sempre da ch’è mondo
c’hanno tutti invidìato.
Ma pe’ contro semo noi
che l’avemo trascurato.
mentre proprio de ‘sti tempi,
de squallore conclamato,
tutti insieme co ’veemenza
lo voremmo riscattato.
Impiegamo la memoria
onoramo tutto er mejo
che ce viene da la Storia,
e fra questo ce ‘sta chiesa
che ospitò li pellegrini
che de tutto hanno portato,
forse pure li quatrini,
e perfino hanno evitato
che’r Paese s’ isolasse
ed  uscisse  dall’Europa.

Ecco, alfine semo giunti
presso ar sito convenuto
pe’ deporre la mozione,
completata d’allegati,
co’ le firme a profusione,
propriamente nelle mani
der piu’ noto cittadino
che presiede la riunione.
Lui gentile ha ringraziato
anche se per corpa nostra
pure ‘n pranzo s’è giocato,
poi con aria indifferente,
ma la fronte corrugata,
ha soggiunto mestamente,
‘ndove trovo li quatrini?
Ce ne vonno pure tanti,
nun so’ mica bruscolini.
Se trattasse de’ ‘no Stadio
spunterebbero da soli,
ma a ‘na chiesa diroccata
chi ce pensa, chi commove?
Ce vorrebbe ‘n mecenate,
ce vorebbe ‘no sponsore,
che je basta che la gente
lo ricordi con Onore.
Nondimeno s’è impegnato,
cor consijo comunale,
a cerca’ con ogni sforzo
de sarva’ la situazione,
ventilando nello sfondo
la “Finale Soluzione”.

Ar momento der commiato
sur finì de’la riunione
tutti quanti hanno giurato
de tornà sui proprii passi,
come fecero a Pontida
lo faranno anche a Forcassi,
pe’ seguì l’evoluzione
e pe fa ‘n pellegrinaggio
da ottenè l’intercessione,
pe’ coinvolge a tutto tonno
la Madonna titolare
e mostrà all’intero monno,
cor dovuto atteggiamento
e le forme più discrete,
che ‘sta Casa se non artro
è a Lei proprio che compete.
(gbs)


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