Pietro Canonica a Vetralla.
Note sulla ritrattistica del Primo Novecento
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Sabato 20 giugno 2009, ore 17.30

Museo della Città e del Territorio
Via di Porta Marchetta, 2

Conferenza e Mostra
organizzata nell'ambito delle manifestazioni per ricordare Pietro Canonica, indetta dal Comune e dalla Pro Loco di Vetralla

Pietro Canonica a Vetralla.
Note sulla ritrattistica del Primo Novecento

a cura di Giovanna Caterina De Feo (Archivio Trombadori, Roma)

In occasione del cinquantesimo della scomparsa di Pietro Canonica, avvenuta l’8 giugno 1959 a Roma e del centoquarantesimo anniversario della sua nascita, avvenuta il 1 marzo 1869 a Moncalieri, si è deciso di realizzare una mostra fotografica sull’operato dello scultore piemontese, suddivisa in quattro capitoli: la Vita e le opere, La permanenza a Vetralla, L’attività pittorica e L’attività di ritrattista.
La scelta della sede è dovuta al fatto che, oltre ad aver realizzato per Vetralla il Monumento ai Caduti della Grande Guerra nel 1925, Canonica vi ha vissuto e lavorato per brevi periodi dal 1928, da quando ha acquistato la bellissima Villa Piatti, opera giovanile dell’architetto Marcello Piacentini. A Vetralla, egli aveva impiantato una fonderia nella quale realizzò le fusioni in bronzo dei grandi monumenti a Re Faysal dell’Iraq nel 1932 (opera oggi distrutta, nota solamente dal modello in gesso conservato a Roma presso il Museo Canonica) e a Ismail Kedivè nel 1938 (già ad Alessandria d’Egitto).
Proprio il  ritrovamento a Vetralla del busto in gesso di Ismail Kedivé, opera a tutt’oggi inedita, preparatoria per il monumento a figura intera, ha suggerito uno dei temi della mostra e della conferenza correlata. Infatti il confronto tra il busto e il modello in gesso conservato nella gipsoteca del Museo Canonica a Roma, ha consentito di comprendere in modo più completo le modalità di elaborazione delle opere monumentali e la fondamentale importanza della ritrattistica nell’operato dello scultore. 
Infine la mostra offre l’opportunità di scoprire un tratto assolutamente sconosciuto dell’artista, ovvero la sua passione per la pittura, praticata anche in giovane età, in modo assolutamente privato, e ripresa negli anni della seconda guerra mondiale, nel periodo in cui, rifugiato nella casa di Vetralla si dedicava a dipingere gli scorci del paesaggio circostante. Ecco, allora, tredici riproduzioni di quadri aventi per soggetto il bosco di Montefogliano, il convento dei cappuccini e le grotte dei pilari, riprese con intento realistico e con una tavolozza vigorosa.

IMMAGINI