BARIGELLO / BARCO
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Che cosa vogliamo farne
di questa nostra splendida e negletta
Cenerentola-Viterbo?

DOMENICA 18 MARZO

PASSEGGIATA/RACCONTO

intorno al pasticciaccio del
BARIGELLO-BARCO


Appuntamento ore 10.00
Strada Bagni davanti ex-Terme INPS

Dalle ex-terme INPS passando per le Piscine Carletti fino alla sorgente Termale delle Zitelle

Conduce e racconta
ANTONELLO RICCI

Pillole giornalistiche
Arnaldo Sassi


Dolenti note: con il nuovo progetto ITET:
* si abbandona il sogno di uno sviluppo sostenibile del territorio a partire dalle sue risorse termali
* si tirano su 90.000 mc di cemento a un tiro di sputo dalla Riserva naturale dell'Arcionello
* si realizzano nuovi quartieri mentre tante case restano invendute, invece di riqualificare e rilanciare il centro storico e la sua economia
... ahi ahi ahi!
La “protesta sorridente” combatte a suon di endecasillabi danteschi
e brani da Il vigile di Zampa (con Alberto Sordi/Otello Celletti)...

Comitato Promotore Tal per la rena giù sen giva quello




Per le virtù terapeutiche delle nostre acque sulfuree. Quasi solo per questo motivo, almeno fin dai tempi di padre Dante e di Michelangelo, i viaggiatori che facevano tappa a Viterbo si risolvevano a prolungare il loro soggiorno, scoprendo delle infinite meraviglie del nostro paesaggio. Finendo per innamorarsene.

Michelangelo si divertiva a schizzare ruderi di antiche terme romane, Dante ci componeva sopra gli endecasillabi immortali della sua Comedia. Altri ne riportavano notizia in prosa fin nei loro paesi d’origine: Francia Germania Inghilterra…

Acqua termale, uguale turismo, uguale indotto economico: questo elementare “sillogismo” fu sempre chiaro ai nostri antenati. Da sempre i viterbesi concepirono l’idea di sviluppare/sfruttare una delle risorse primarie del nostro territorio.

Mentre i nostri odierni amministratori sembrano nient’altro che alieni sbarcati or ora in terra di Viterbo: dimentichi delle nostre tradizioni, incapaci di riconoscere le potenzialità di un tale sviluppo “naturale”, coerente con il paesaggio storico, autocentrato e in grado di produrre lavoro e ricchezza in abbondanza per i nostri figli, per i nostri nipoti e pronipoti.

Da troppo tempo la preziosa acqua versata dalla sorgente delle Zitelle si spargeva invano a irrigare campi serpeggiando per canalette di scolo.

Da decenni se ne attendeva giusta patrimonializzazione attraverso la realizzazione di un impianto termale.

All’orizzonte infine era comparsa la Itet: con l’impegno a tirar su terme moderne sulla sorgente delle Zitelle, la società romana aveva acquisito diritto a edificare un bel po’ di metri cubi. Sia chiaro: metri cubi a destinazione turistico-alberghiera. Poiché solo in funzione termale, quel cemento acquisiva diritto di cittadinanza sotto l’azzurro cielo di Viterbo.

Solo in prossimità e a servizio di un erigendo impianto termale quel cemento potrebbe essere sensatamente sdoganato oggi.

Mentre scopriamo che si vorrebbero invece traslocare ben 90mila metri cubi su un lembo di territorio comunale in cui, di sulfureo, non c’è manco la puzza.Altro che terme: nel percorso che sale su dal Barigello/Zitelle fino al Barco, tra Monte Pizzo e strada Cimina, la lottizzazione magicamente si trasforma.

Non più edilizia turistico-alberghiera ma residenziale pura. In zona a tutt’oggi riconosciuta a destinazione agricola dal vigente piano regolatore. Trecento appartamenti a un tiro di sasso dal Parco dell’Arcionello. Una città nuova di zecca, insomma, che tirerebbe su la linea del cemento, pericolosamente a ridosso della Palanzana e di quel che resta di un paesaggio meraviglioso che seppe incantare con la bellezza delle sue “linee di colline” nientedimeno che l’immenso Federico Fellini.

Ahimé, Un vero pasticciaccio. Con effetti negativi pesanti sul futuro della nostra città, sul suo sviluppo urbanistico, sulla sua felicità. Amministratori saggi e prudenti, davvero innamorati della Viterbo che è stata affidata loro, dovrebbero rifletterci bene. E, possibilmente, far marcia indietro.

Antonello Ricci (fonte: http://www.tusciaweb.eu/2012/03/quer-pasticciaccio-brutto-de-le-zitelle/ )