La Pieve di S. Giovanni Battista a Celleno - Antonio Rotolo

Nota introduttiva di Elisabetta De Minicis

Alla luce di un’attenta rilettura delle fonti storiche Antonio Rotolo propone una nuova collocazione topografica per la pieve di S.Giovanni Battista di Celleno, identificandola con l'attuale piccola chiesa inglobata nel convento omonimo posto lungo via Roma.
Questo studio, che collega le fonti storiche ad una puntuale lettura stratigrafica delle emergenze architettoniche, è il risultato di una rielaborazione della Tesi di Laurea triennale dell'autore, discussa presso l'Università della Tuscia (Archeologia medievale, corso di Laurea in Conservazione dei Beni Culturali, anno accademico 2004-05, relatore prof. Elisabetta De Minicis, correlatore Dott. Giuseppe Romagnoli) e rientra in un programma , più ampio, di rilettura stratigrafica di molti monumenti medievali della Tuscia che meritano, attraverso l'aggiornamento intrerpretativo delle strutture superstiti, nuova considerazione ed in alcuni casi anche tutela e fruizione da parte delle amministrazioni locali e dei cittadini. L'esperienza, infatti, segue quella della chiesa di S.Pietro di Vitorchiano, dove lo studio di Maurizio Toscano (Quaderni di Vitorchiano, 1, Davide Ghaleb Editore, 2005) ha messo in evidenza l'importanza storica del monumento e, quindi, l'esigenza di una sua urgente qualificazione e recupero delle strutture architettoniche.
La metodologia analitica che mette al centro di una indagine a tutto campo, storica e archeologica, l'oggetto di studio, permette di cogliere aspetti interpretativi nascosti ed inediti che svelano la microstoria di un monumento, dando così la possibilità di valorizzarne i contenuti. Anche per la piccola chiesa di S.Giovanni Battista, trasformata in età moderna in cappella funeraria, i confronti stilistici e delle murature con le altre più monumentali chiese romaniche della Tuscia viterbese, evidenziano la presenza di maestranze specializzate che sono intervenute nella struttura portante dell'edificio. Sebbene più modesti rispetto ai famosi apparati architettonici di Viterbo e Tuscania, gli elementi decorativi in mattoni dell'abside della chiesa di S.Giovanni seguono uno standard stilistico diffuso e ben inquadrabile nell'ambito del XII secolo, in accordo con la data della sua fondazione.
La ricerca scientifica su questo monumento, che l'autore ha saputo affrontare in maniera meticolosa e attenta, aggiunge, inoltre, proprio per le novità che propone, un interessante tassello nella problematica dell'organizzazione plebana di un territorio ancora poco studiato da questo punto di vista, e che merita ulteriori approfondimenti, ed un fondamentale punto di riferimento per una migliore conoscenza e valorizzazione della sua architettura.