QUANDO GLI ATTORI SI RACCONTANO
Divagazioni di un cronista
TOTO TORRI

HOME COLLANE EVENTI PRODUZIONI MUSEO
LIBRI ON-LINE FILMATI NOVITÀ CONTATTI

Presentazione di Ettore Nuara

Dal mio amico più antico

Uno studiolo, una musica in sottofondo, una pioggia che bagna il calar della sera e un album di fotografie. Sfogliamo questo album di fotografie per andare a ritroso nel tempo, per rinverdire la memoria del passato, per tuffarsi nella nostalgia che aggredisce l’anima e non trattiene un sussulto di commozione.
Quest’album è testimone di cinquant’anni e più di vita quotidiana e professionale, con le sue storie, i suoi momenti tristi e allegri, con i volti di amici che ci hanno accompagnato in un duro, anche felice e entusiasmante percorso.
Antonio, detto Toto, fu Giancarlo Del Re, uno scrittore e apprezzato inviato del “Messaggero” di Roma, a battezzarlo. Il Toto (il Torri), l’estensore di questo libro, è uno dei tanti amici e colleghi che ho nel cuore. Essere stato ed essere collega di Toto è limitativo; Toto è l’amico a tutto tondo, che mi ha spronato, aiutato nei momenti più affliggenti della professione, che ha rimosso la mia fatalistica pigrizia, che è stato prodigo di consigli e incoraggiamenti, di scelte che si sono rivelate giuste a lungo termine.
Nel 1953-1954 avevo diciotto anni, lui, Toto, qualche anno di più. Ci siamo ritrovati entrambi dai banchi di scuola sulle strade della capitale per onorare come cronisti di strada il mestiere di giornalista, duro ma affascinante. Nonostante la fatica del lavoro, ci hanno sostenuto la passione, la tenacia, la curiosità. Non eravamo mai stanchi, sempre allegri e sorridenti, pronti se il caso a cazzeggiare, ad annegare la nostra malinconia in un bicchiere di vino o in una mangiata fuori porta. Scarpinavamo dalla mattina alla sera per trovare notizie, episodi e storie da raccontare (anni fa non esistevano i mezzi di locomozione di oggi), guardando sempre avanti, mai un attimo di scoraggiamento, tenendo sempre in considerazione gli ammonimenti e i consigli dei nostri maestri di giornalismo.
E di maestri Toto ne ha conosciuti. Come responsabile, addetto alle Pubbliche Relazioni della Radiostampa, dove fondò uno de primi giornali aziendali, “News”, teneva, un filo diretto coi colleghi del vicino Palazzo Marignoli, sede della Stampa. Quella sede ,della Radiostampa in Via della Mercede, era la centrale e lo smistamento degli articoli, attraverso telescriventi infernali che gracchiavano e macinavano notizie. Conobbe ed entrò in cordiale simpatia con gran parte degli inviati del calibro di Gianni Brera, Bruno Raschi, Vittorio Gorresio, Giovanni Mosca, Angelo Rovelli, Emilio Violante, Indro Montanelli, Enzo Biagi e tanti altri, i grandi di un giornalismo di un’epoca. Ci ritrovammo, poi al Momento Sera di Roma, un quotidiano d’assalto, famoso per le pagine dello Sport. Toto allargò il suo orizzonte professionale, scrivendo articoli di spettacolo e di costume sulle migliori riviste italiane. Ma non solo, dal momento che “ha strappato la vita a morsi”, costretto a superare le difficoltà che ciascuno di noi deve affrontare, ha saputo conquistarsi la stima e l’amicizia di Corrado Mantoni, il Corrado presentatore bonario, ironico della Televisione e della Radio, del quale è diventato per molti anni il suo ufficio stampa e prezioso collaboratore nelle relazioni esterne. Un periodo esaltante per Toto, per non parlare poi dell’approdo alle più svariate trasmissioni televisive, a partire dagli anni ’60, come estensore dei testi, ottimizzatore e scopritore di talenti. L’ho seguito nelle sue iniziative, di cui mi ha fatto partecipe e sempre a nome della solida amicizia che ci univa.
E a proposito di amicizia, non dimenticherò mai quello che Toto ha saputo donarmi, mettendosi contro i colleghi dello spettacolo.
Seguitemi. Corrado si reca a Civitavecchia per una tappa del suo Rally Canoro, con lui Dora Moroni simpatica, bella, una romagnola di grande avvenire per le sue doti canore, che dello spettacolo e della Tv è la “vedette”. Al rientro a Roma in nottata, Corrado sull’autostrada, perse il controllo della macchina, che sbandò, andando fuori strada. Un gravissimo incidente, nel quale Dora Moroni, fu scaraventata fuori dell’abitacolo, perdendo i sensi. La ragazza fu ricoverata all’Ospedale San Giovanni in coma, si riprese rimanendo però menomata nelle sue facoltà cerebrali, che portarono ad una lesione delle corde vocali e ad una preoccupante e drammatica afasia. Dora Moroni rimase in vita, però seguendo nel tempo delle terapie riabilitative. Per noi dello spettacolo, pur considerando la drammaticità dell’evento, un articolo corredato da un servizio fotografico su Dora Moroni costituiva un impegno importante, uno scoop , tutti cercavano di attuarlo. Toto, aveva chiuso ogni via di accesso e di contatto con Dora Moroni. Passarono diversi mesi. Una sera, io caporedattore di “Tv Sorrisi e Canzoni” (settimanale allora di grande tiratura), mi rivolsi a Toto per darmi la possibilità di fare entrare al San Giovanni un fotografo in modo che potesse fotografare Dora Moroni mentre passeggiava sorretta da una infermiera in un corridoio del reparto dell’Ospedale. Fui talmente convincente, (gli dissi che era in bilico la mia permanenza al giornale per il quale scrivevo), Toto, dopo aver informato Corrado, che a sua volta convinse, mi aiutò a realizzare il blitz fotografico e relativo articolo sulle condizioni fisiche della cantante. Con Toto si fecero le cinque del mattino, in una camera scura per scegliere le migliori fotografie da pubblicare. Toto per avermi agevolato, subì la gogna da parte degli altri colleghi. Lo accusarono delle peggiori nefandezze, persino di peculato, bisogna dire che per il mio amico furono giorni tremendi. Ma il tempo convinse quei colleghi e fotografi che Toto era pulito e non era stato foraggiato per quel favore che mi fece. Con i colleghi, si ristabilirono i rapporti di sempre e la pace fu sancita con una pantagruelica cena.
Toto, lasciato Corrado passato a Mediaset, instancabile si è dedicato ad organizzare manifestazioni, per circa trent’anni, il Festival Internazionale del Cinema di Salerno, dove gli davo come sempre una mano. Toto, Mino Doletti e Sergio Trasatti fondarono l’AICRET (Associazione Italiana Critici Radiotelevisivi), della quale facevo parte, organizzava Premi letterari e l’unica tramissione estiva di quei tempi, il Premio AICRET, Chianciano dal Parco Fucoli, che veniva trasmesso su RaiUno Tuttora è il Direttore Artistico e Stampa del Grand Prix Corallo di Alghero, per la stampa, per il cinema e la Tv.
In questo libro, c’è una buona parte della vita professionale di Toto Torri. Ha frequentato i più grandi professionisti del cinema e del teatro, qualche nome: Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Walter Chiari, Monica Vitti, Lorella Cuccarini, Barbara De Rossi, Enrica Bonaccorti, sino ai giovani Beppe Fiorello, Antonia Liskova, Barbora Bobulova e tanti altri.
Toto con quel suo aspetto bonario e cocciuto da origini ciociare, è un accentratore, sempre al centro dell’attenzione, è cordiale, affabulatore preciso nei giudizi e parco nelle stroncature, ma soprattutto è un amico vero. Ci unisce l’amore per questo mestiere e la tavola imbandita (Gianni Brera, in questo e non solo, ha avuto un’influenza sostanziale, quando seguivamo i Giri d’Italia e i Tours de France, nello scoprire i luoghi del cibo genuino).
Augurando i migliori auguri per il successo di questo libro, in compagnia della sua famiglia e degli amici che non disertano mai gli inviti di donna Miranda, raffinata padrona di casa, brindiamo con un vino gustoso Possibilmente Doc e di marca.