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ASPETTI LINGUISTICI DELLE VARIETÀ DELLA TUSCIA VITERBESE:
SINCRONIA E DIACRONIA
Miriam Di Carlo


Il volume descrive, attraverso l’analisi diacronica e sincronica di alcuni fenomeni linguistici, le varietà della Tuscia viterbese, difficili da inquadrare all’interno del quadro dialettologico italiano. Lo stretto legame con la Toscana, l’Umbria e Roma ha reso queste varietà dei sistemi linguistici inclini al mutamento linguistico, nei quali però persistono tratti originali e caratterizzanti. Nella parte relativa alla fonologia, l’analisi diacronica del fenomeno tipicamente fiorentino dell’anafonesi diventa una chiave per comprendere come si sono collocate nel tempo le varietà in questione. La parte dedicata al lessico si divide in due sezioni: una dedicata all’analisi delle parole riguardanti l’anatomia umana, del loro rapporto con le varietà linguistiche circostanti e con l’italiano. La seconda parte approfondisce quattro lessemi caratteristici della Tuscia (cotozzo ‘nuca’, cipiccia ‘cispa’, omicione ‘umbelico’, succica ‘ascella’) soffermandosi sulle varianti, le attestazioni antiche, la storia, la distribuzione geografica e l’etimologia.

 


 

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Miriam Di Carlo, dottore di ricerca in Civiltà e culture straniere dall’Antichità al Moderno con una tesi in dialettologia sulle varietà della Tuscia viterbese, è collaboratrice per la sezione Lazio dal 2010 della Rivista Italiana di Dialettologia. I suoi studi, usciti in riviste e in miscellanee riguardano principalmente l’ambito dialettologico ma contemplano anche la pragmatica e la storia della lingua. Dal 2017 collabora con l’Accademia della Crusca di Firenze presso cui svolge attività di consulenza e di ricerca legata ai neologismi. È docente del Laboratorio di Scrittura testuale presso il dipartimento di Studi umanistici dell’Università degli Studi Roma Tre.