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Cronaca del pellegrinaggio a S. Maria di Foro Cassio
a cura di Carlo Cola


Sabato 2 giugno circa 50 pellegrini si sono dati convegno a Vico Matrino (Capranica) e hanno camminato insieme dalle torri d’Orlando fino a Santa Maria di Foro Cassio.
Un gruppo eterogeneo, dalle associazioni Giovane Montagna di Roma, WWF Monti Sabatini di Bracciano, Museo della Città e del Territorio di Vetralla, Sasso Grosso di Tre Croci, Pro Loco di Vetralla, Vetralla Città d’Arte, la Casa Editrice Davide Ghaleb, e da numerosi simpatizzanti, ha percorso un itinerario suggestivo.
L'ultimo tratto del cammino è stato una vera e propria novità.
Domenico Carloni (pellegrino doc) ha proposto una variante al percorso tradizionale, che si è rivelata una  preziosa alternativa alle trafficate strade comunali del comprensorio vetrallese.
La giornata ha avuto inizio alle ore 9,30 nell'accogliente B&B "Al Casale Giallo".
La sig.ra Efisia, titolare dell’attività, ha offerto a tutti i partecipanti una colazione a base di caffè e  dolci locali, e ha poi accompagnato i pellegrini fino  alle torri d'Orlando.
Efisia  ha raccontato come le autorità locali siano poco interessate a valorizzare questo tratto della Via Francigena. In questo luogo, a metà strada tra Vetralla e Capranica, capita spesso di sentirsi un po’ come Don Chisciotte nella sua improbabile lotta contro i mulini a vento. Nel corso degli ultimi anni, numerose sono state le proposte per realizzare  un itinerario culturale, dotato di pannelli esplicativi, che permetta ai visitatori di conoscere il patrimonio diffuso presente a “Vico Matrino” (cisterne romane, mausolei, resti di una chiesa romanica, ecc.). Queste idee rimangono però lettera morta e non riescono a emergere a causa di una politica locale più attenta a promuovere sagre enogastronomiche che a curare un’immagine culturale del territorio, così carico di testimonianze storiche e archeologiche.
La sig.ra ripone grande fiducia sulla nostra iniziativa, spera che il ritrovato interesse per Foro Cassio, possa ridare visibilità alle dimenticate vestigia di Vico Matrino, e si possa finalmente realizzare un corridoio storico-naturalisto tra i Comuni di Vetralla e Capranica (percorribile a piedi, in bicicletta o a cavallo) che renda più agevole e confortevole il passaggio dei numerosi visitatori che ogni anno effettuano il cammino francigeno.
Ma torniamo al nostro itinerario. Il cammino verso Foro Cassio è stato improvvisamente  interrotto da un violento temporale che ha costretto tutti a trovare riparo sotto il porticato del B&B.
La sosta forzata ha causato un ritardo nella tabella di marcia e ha sollecitato tutti a un andatura più veloce. Attraversata la via Cassia - in prossimità della chiesetta della Madonna di Loreto - ci siamo inoltrati nella macchia boschiva di Pian della Botte.
Qui tra le folte chiome di alte querce, in un momento di incertezza sulla direzione da seguire, si è fatto avanti un novello Virgilio, Luca Mancini – nuovo assessore alla cultura del Comune di Vetralla – che dallo scorso mese di febbraio sostiene con grande entusiasmo l’iniziativa della petizione in favore di Foro Cassio.
Luca ha fatto gli onori di casa (il bosco di Pian della Botte da secoli rappresenta l’ingresso nel territorio di Vetralla per chi proviene da Capranica), e si è unito al pellegrinaggio verso Foro Cassio.
Presso  la cisterna romana, la cui volta a botte ha dato origine al toponimo di questa località, ha avuto inizio un percorso alternativo all’ormai conosciuto itinerario francigeno.
Giunti in prossimità di un quadrivio, invece di seguire le indicazioni in direzione di Casa Brugiotti, si è percorso un sentiero in leggera salita che in breve ci ha condotti in una grande radura, dove recentemente è stato falciato il grano. Al limitare della magnifica macchia boschiva che ricopre l’intero  Monte Fogliano è stata seguita  una strada di campagna che in poco tempo ci ha introdotto nell’omonimo bosco. Da qui il cammino è ripreso attraverso una strada carrareccia che in poco tempo ci ha condotto sulla strada comunale diretta alla località “Tre Croci”. L’itinerario è piacevole e ombreggiato dal fogliame di querce giganti.
Purtroppo, il ritardo accumulato ci ha fatto mancare l’appuntamento con l’associazione “Sasso Grosso” di Tre Croci.  Infatti il nutrito gruppo di pellegrini del 3^ itinerario, dopo circa un’ora di attesa, ha iniziato un secondo pellegrinaggio verso Foro Cassio.
Nel frattempo, il collegamento telefonico tra il primo gruppo di pellegrini e Foro Cassio ha cominciato a essere bollente:  Ma dove siete finiti….? 
Il Sindaco è già qui che vi aspetta….!  Accelerate il passo….!  La prossima volta fatevi spiegare meglio il percorso ……. !
Infatti, per ben due volte, nonostante la presenza di guide esperte, abbiamo sbagliato l’itinerario. Chi era in testa si è ritrovato improvvisamente in coda al gruppo.
Ma queste sono cose che possono capitare, soprattutto se si propongono percorsi nuovi e di grande interesse paesaggistico, fuori dai consueti itinerari, ormai pubblicizzati su quasi tutte le guide specializzate in Via Francigena.
Sollecitati dai numerosi richiami di Foro Cassio, si è accelerato il passo e dopo un ulteriore deviazione si è intrapreso l’ultimo tratto dell’itinerario, seguendo le evidenze  dell’antica pavimentazione della Cassia Vetus. Si tratta di un pittoresco sentiero di campagna vetrallese che attraversa vigneti e uliveti. L’itinerario è delimitato da un antico muro le cui pareti sono costituite di piccole pietre poggiate a secco o legate da un leggero strato di malta sopra i grandi basoli dell’originaria strada romana. La parte levigata delle pietre di basalto è collocata verso l’esterno e da l’impressione che l’antico lastricato si sia ribaltato sotto il peso di un gigantesco piede.
Finalmente, dopo un ulteriore deviazione è apparsa la prima immagine di Foro Cassio.
Ormai è una questione di pochi metri. Nell’aria echeggia la severa voce di Alberto Alberti che intona le note di “O Roma Nobilis !!!”, l’inno di ringraziamento che i pellegrini, giunti sulla sommità di  Mons Gaudi (l’attuale Monte Mario),  rivolgevano alla città eterna, osservando con gioia la prima immagine della cupola di S. Pietro, dopo un pellegrinaggio che li aveva impegnati anche mesi.
A Foro Cassio vi è un’atmosfera di festa. Gli scatti delle foto e gli applausi ci  accompagnato fino all’incolto praticello che incornicia la struttura monumentale della chiesa medievale.
Per l’occasione è stato allestito uno stand coperto, dotato di una lunga tavola imbandita con bottiglie di vino, chinotto, aranciata, ecc.
Dopo i saluti del Sindaco di Vetralla, in un momento di grande emozione si compie l’ultimo atto della giornata, che auspichiamo segni la fine di una fase propositiva e l’inizio di una fase operativa.
Le associazioni, sostenitrici del Comitato “Salva Foro Cassio”: la Giovane Montagna di Roma, il Museo della Città e del TerritorioSasso Grossodi Tre Croci, la Pro Locodi Vetralla, Vetralla Città d’arte, la sezione del WWF “Monti Sabatini” di Bracciano e la Casa Editrice Davide Ghaleconsegnano nelle mani del Sindaco la petizione per la salvaguardia e la valorizzazione di S. Maria di Foro Cassio, accompagnata da 1.500 firme provenienti da ogni parte d’Italia.
Al Sindaco sono illustrate le finalità del Comitato Promotore ed è  rivolto un   accorato appello affinché il Comune intervenga al più presto per la messa in sicurezza e la valorizzazione della Chiesa medievale.
Il Sindaco dichiara che S. Maria di Foro Cassio è uno dei luoghi simbolo dell’identità culturale di Vetralla,  e che quindi la Giunta Comunale compirà tutti gli sforzi necessari per recuperare il sito dal degrado e per renderlo finalmente fruibile al pubblico.
Viene inoltre accolta con grande interesse la richiesta di ripetere ogni anno il pellegrinaggio alla Madonna di Foro Cassio e di far diventare questo appuntamento uno dei principali eventi culturali della città di Vetralla.
Prima dei saluti, viene ricordato che venerdì scorso la Giunta Comunale ha compiuto un atto formale, riconoscendo ufficialmente, con una delibera, il Comitato Salva Foro Cassio.
I primi passi verso la riscoperta e la rinascita di un luogo simbolo della Via Francigena, oggi completamente trascurato e ridotto quasi a un rudere, sono stati compiuti, ora tutti si devono impegnare a tenere viva l’attenzione su Foro Cassio, pena la dispersione di quanto di positivo è stato fatto in questi mesi, grazie all’impegno e alla buona volontà di un piccolo gruppo di pellegrini,