Introduzione
Stefano Sebastiani

Questo mio libro non si rivolge tanto a quel mondo che ama l’automobile e le emozioni che essa suscita nel settore dello sport, che si emoziona per le glorie dei vincitori e si rammarica per la delusione dei perdenti.
E non si rivolge a coloro che sono, o sono stati, i protagonisti che hanno dedicato la vita all’automobile, regalandoci momenti di passione e competizione.
Certo, è pensato in generale per un pubblico che ama il mondo, a tratti romantico, che le ruota intorno, a coloro che amano l’avventura.
Questa mia narrazione è per quel piccolo territorio del collezionismo puro.
Non parlerò di Matching numbers applicato alle vetture storiche da competizione, ma sempre e solo di sport e passione.
Parlerò di veri e propri gioielli, la cui storia si fa interessante e appassionante seguendo il filo di incidenti, guasti, ricostruzioni e sostituzioni meccaniche.
E mi rivolgerò a chi, come me, non riesce ancora ad accettare che vetture storiche, come quella di cui narrerò la storia e che stando alle stime avrebbe raggiunto un valore da capogiro, siano ormai preda di speculatori che hanno poco a che vedere con la passione.
Infine, si rivolge a quei semplici lettori che amano le storie eccitanti, intriganti, divertenti, avventurose e assolutamente vere e documentate.
Vi porterò negli anni Ottanta, in un viaggio alla ricerca di un gioiello, apparentemente scomparso.
Dividerò la storia in quattro parti.
La prima si snoda in una caccia al tesoro in Brasile.
La seconda ripercorre la rocambolesca ricostruzione di un’auto in Italia, nel mondo della Ferrari e dei suoi esperti.
La terza racconta di un sogno che viene coronato.
La quarta della reincarnazione, tra Italia e Regno Unito, di una splendida vettura per la quale, dopo una ricerca di vent’anni, solo recentemente sono arrivato a poter certificare la sua distruzione e successiva sparizione, non in pista, ma altrove...