TARQUINIA '900
Marco D'aureli - Antonello Ricci - Marco Marcotulli

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Volti, sguardi, ricordi, parole, gioie, dolori: ciascun essere umano è un infinito tesoro di informazioni ed emozioni. Nella propria intimità tutto si stratifica, riaffiorando con impeto al minimo sussulto dell'anima.
Sentimenti e sensazioni – che come in una buia soffitta occupano spazi vitali in attesa di essere riscoperti, mai gettati via, perché ci rappresentano – sono le fondamenta su cui abbiamo costruito ciò che siamo diventati.
Il nostro privato vissuto, protetto nella parte più profonda, scrigno gelosamente custodito, da condividere con uomini giusti che ne sappiano comprendere il senso e il valore. Non solo ricordi, ma parabole selettive, dove ciascuna parola è intrisa di significato, di un punto di vista unico e autentico, il nostro originale contributo alla storia quotidiana che abbiamo interpretato.
Come archeologi di anime, la ricerca di emozioni autentiche, di vibrazioni vitali, di storie da raccontare parte dal rispetto per il narratore, dallo scandire senza riprender fiato, dall'emozione della sua voce; sì, perché è nell'oralità che sgorga la purezza cristallina senza mediazione, è nell'assenza di filtri e barriere, di schemi e strutture che risuonano le corde più intime e profonde di tutti e di ciascuno, che troviamo l'autenticità.
Poco importa l'estrazione sociale, la grammatica, il titolo di studio, nell'infinito di uno sguardo e nel fluire delle parole risiede la sincerità di un aneddoto che è parte di noi, che è condivisione, che è lascito, che è pegno di amicizia, che è futura memoria, che è lacrima ma anche sorriso.
Una sfida che sa di pionierismo. Nell'epoca della tecnologia, ove si perde il più autentico e vero contatto umano, in cui si trancia il dialogo tra generazioni, si marginalizzano figure preziose ricche di esperienze, dove tutto è surrogato e sostituito, la vera scommessa è provare a disporre di quella tecnologia, per non disperdere il bagaglio di nozioni di verità nascoste, di infiniti segreti rilevati che ogni individuo conserva.
Difendere la vera memoria storica della comunità, questa è la più autentica delle missioni. Non la verità degli atti e delle carte, ma quella degli uomini veri fatti di carne e ossa, rughe e mani callose, non quella dei personaggi, ma quella delle persone. Quel cumulo di gioia intensa e speranza disattesa, di orgoglio per ciò che si è fatto e di rimpianto per quello che poteva essere, quel punto di vista originale e unico che il singolo rappresenta oltre il ruolo.
Affinché chi verrà sappia di chi c'è già stato e ne rispetti il vissuto, affinché la nostra collettività non perda la propria identità, affinché si possa guardare al nostro futuro consapevoli degli errori e delle speranze del nostro passato, affinché le nuove generazioni non pensino che la loro esistenza sia una pagina bianca, ma possano scoprire nelle altrui emozioni l'essenza della loro ispirazione.

Avv. Alessandro Antonelli
Presidente Università Agraria di Tarquinia