Davide Ghaleb Editore

HOME

PRIMULA CAMPOMAGGIORE
«Figlia» di Ligabue in Tuscia (a cura di Francesca e Leonardo Lotti)
Un'artista della Tuscia felice (di Gabriella Sica)


Presentazione dei libri

PRIMULA CAMPOMAGGIORE
«Figlia» di Ligabue in Tuscia

a cura di Francesca e Leonardo Lotti

e

PRIMULA CAMPOMAGGIORE
Un'artista della Tuscia felice
di Gabriella Sica


Domenica 23 giugno 2019 ore 17:30

Palazzo Zelli
Via Andrea Scriattoli
Vetralla (VT)


In apertura performance di
Laura Antonini, voce recitante
Luciano Orologi, accompagnamento musicale

Introdurranno Antonello Ricci e Marco D'Aureli
Ne parleranno Francesca Lotti, Gabriella Sica, Leonardo Lotti
Anna Maria Palombi
porterà i saluti dell'Amministrazione comunale

IMMAGINI

PRIMULA CAMPOMAGGIORE Un'artista della Tuscia felice



 

PRIMULA CAMPOMAGGIORE «Figlia» di Ligabue in Tuscia



Due libri, due collane (“La Banda del racconto” e “Fogli di vita”) al loro ventesimo volume, un solo titolo: Primula Campomaggiore. Un passaggio speciale per la casa editrice Davide Ghaleb.
A più di trent’anni dalla scomparsa della artista vetrallese, si racconta dunque la figura di Primula con ben due volumi: il primo dei quali, “Primula Campomaggiore ‘figlia’ di Ligabue nella Tuscia”, a cura dei figli Francesca e Leonardo Lotti, è lavoro che va a collocarsi fra quelli coordinati da Antonello Ricci e Marco D’Aureli (maestri di narrazione la cui lunga esperienza di ricerca e riproposizione è da tempo confluita nel master DIBAF-UNITUS per “Narratori di comunità” apparecchiando un’arma di cultura che vede al centro della propria azione “l’ascolto dei paesaggi”). Il libro è suddiviso in tre parti. Nella prima vengono raccolti i focolari narrativi restituiti da chi è stato vicino a Primula: le testimonianze dei suoi parenti, delle sue amiche e delle persone che l’hanno frequentata; la seconda ne riassume invece la carriera artistica, attraverso l’Italia; nell’ultima infine, ne viene raccolta e riproposta per la prima volta, attraverso una forma-catalogo, l’intensa produzione artistica su vetro, tela e murales.
Il secondo libro s’intitola invece “Primula Campomaggiore un’artista della Tuscia felice” ed è pubblicato nella collana “Fogli di vita” (dedicata al patrimonio della memoria, attraverso memoriali, diari e storie raccontate dai protagonisti). L’agile volumetto è stato ideato e scritto da Gabriella Sica, poetessa-scrittrice nonché cugina di Primula: in esso sirievocano il luogo ove l’artista è nata e vissuta, le vicende famigliari e la sua passione artistica. Così Gabriella ci presenta Primula: “Con il suo paziente pennello e con infinita gioia, come fosse la prima volta che la vede, come un trionfo di colori e luce simile a quello della Genesi. E il suo paesaggio prediletto e anche immaginato racconta come ‘la favolosa terra’ di cui scrive Esiodo...”
I due volumi verranno presentati, con il Patrocinio del Comune di Vetralla, domenica 23 giugno a Vetralla, presso la sala conferenze di palazzo Zelli, in via Scriattoli, ore 17.30. Ne parleranno, per l’occasione, tutti i protagonisti dell’avventura editoriale: Francesca e Leonardo Lotti, Gabriella Sica, Antonello Ricci e Marco D’Aureli. La presentazione si aprirà con una performance di Laura Antonini alla voce e Luciano Orologi all’accompagnamento musicale.
Primula Campomaggiore è stata pittrice naïve che ha saputo ritagliarsi un singolare spazio nel campo dell’arte popolare, secondo una poetica costituita da memorie dimenticate che richiamano alla mente antichi mestieri, vecchie tradizioni e paesaggi contadini.
Dagli esordi su vetro (che l’hanno vista esporre insieme ad Andrea Ghizzardi e Roberto Sebástian Matta) fino alle tele, alle grandi tavole e ai murales, nelle sue opere sono raffigurati momenti di vita espressiva i cui “interpreti” principali risultano il contadino, l’impiegato comunale, le bambine che giocano nei campi, il vecchio che percorre il sentiero, la filatrice di lana, le donne che mietono il grano, uomini e donne che colgono olive o uva. Un mondo e un paesaggio ormai quasi completamente scomparsi ma rimasti impressi proprio nelle sue opere le quali, oltre a trovarsi in numerose case private, sono esposte in luoghi d’interesse pubblico.