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UN VOLO D'ANGELI INFINITO
Luigi Zucchi
(a cura di Augusto Zucch)


Prefazione
Augusto Zucchi

Quest’opera presenta gli eventi più significativi della nostra famiglia a partire dal 1918.
I miei nonni, come anche i vostri, hanno fatto la storia, l’hanno respirata, sono stati partecipi dei grandi cambiamenti e rivoluzioni avvenute nel 20° secolo, continuate anche ai nostri giorni coinvolgendo la mia generazione. Sono raccontati momenti tragici e avventurosi, affrontati con grande coraggio e orgoglio, per essere stati chiamati dal destino a compiere imprese straordinarie. Questa opera vuole suscitare la speranza necessaria per affrontare e superare ogni difficoltà nel migliore dei modi. Il suo intento è quello di stimolare le energie del lettore sul modello di chi ci ha preceduto, in questo impegnativo viaggio che chiamiamo “vita”. La memoria e l’esempio delle straordinarie gesta dei nostri predecessori, deve rimanere ben impresso nei nostri cuori, specialmente in questo periodo storico povero di ideali e di sane passioni. La storia del Volo D’Angeli, Macchina di S. Rosa, passata per le vie di Viterbo dal 1967 al 1978, mostra questi sani ideali, li concretizza in un’epopea drammatica e allo stesso tempo esaltante.
Mio nonno Giuseppe e mio padre Luigi, all’epoca ancora un ragazzo, furono catapultati in quella straordinaria avventura dal punto di vista artistico, costruttivo e organizzativo che portò alla nascita del Volo D’Angeli, realizzata con i mezzi e le tecnologie disponibili oltre mezzo secolo fa.
Per portare a termine gloriosamente questa impresa, spesso (direi troppo spesso) si sono trovati in difficoltà e soprattutto abbandonati, in molte occasioni. In quei momenti drammatici si affidarono alla speranza e all’incrollabile fede in Santa Rosa, sicuri che certe situazioni, anche le più complicate, possono essere risolte in maniera positiva, con il grande impegno personale, ma, allo stesso tempo, certi di essere assistiti da una mano provvidenziale. Sono riusciti a compiere imprese, anche se il buon senso avrebbe suggerito di fermarsi o addirittura fuggire.
Questa è la storia di persone semplici che, con la propria forza di volontà, hanno realizzato i loro sogni attraverso mille avventure, lasciando nella storia di Viterbo delle tracce indelebili, che sono state per me ispirazione e modello per crescere nel segno dei valori veramente importanti.
Mi auguro che ogni lettore accolga nel proprio cuore il messaggio di fede e speranza espresso attraverso questo racconto, dimostrazione che nella vita ognuno di noi può farcela, donando tutto se stesso con coraggio e umiltà.