Davide Ghaleb Editore

Vetralla: Santa Maria di Foro Cassio
Daniele Camilli
Introduzione
Enrico Guidoni

Una delle tesi di laurea assegnata nell'ambito dell'attività del Museo della città e del territorio è stata quella di Elisabetta Perugi (Università di Roma "La Sapienza", Facoltà di Architettura, relatore E.Guidoni, 1994-1997) conclusa e discussa quando ancora sembrava possibile, anche nella prospettiva delle iniziative che già si annunciavano per il Giubileo del 2000, un restauro dell'edificio e delle significative opere d'arte ancora recuperabili. Incuria, disinteresse, conflitti di competenze hanno invece prodotto e accellerato un processo irreversibile di degrado strutturale, di crolli, di furti che, nonostante la giornata di studi del 1997 e il successivo acquisto dell'area monumentale da parte del Comune, ha portato all'attuale situazione quasi disperata di abbandono totale e definitivo. Mentre sfuggono i segreti motivi per i quali l'Amministrazione Comunale e la Soprintendenza abbiano voluto rendersi responsabili della distruzione di un patrimonio così importante, sul piano storico, paesaggistico, archeologico, architettonico e artistico; si sarebbe potuto, al limite, organizzare una raccolta di fondi per realizzare quegli interventi urgenti (come il rifacimento della copertura, la recinzione dell'area, il distacco dei principali affreschi) che avrebbero salvato la chiesa. Questo libro non pretende sicuramente di costituire uno studio completo ed esaustivo, e contiene una raccolta di schede (magari a futura memoria di ciò che andato distrutto), ma semplicemente una raccolta di materiali e di notizie storiche utili a future, più approfondite ricerche, ma che è doveroso far conoscere a tutti i cittadini in attesa che qualcosa di fattivo e di positivo si muova realmente per la salvaguardia di ciò che resta. Il lavoro appassionato che Daniele Camilli ha svolto negli ultimi anni, la testimonianza di Domenico Carloni, le immagini fotografiche scattate in diversi anni non hanno bisogno di ulteriore commento: al di là delle polemiche e del palleggio delle responsabilità, questo semplice omaggio al monumento potrà essere sicuramente utile per evitare, in futuro, analoghe evitabili distruzioni.