Antonello Ricci compie 60 anni (auguri) e confeziona una cornucopia con le composizioni dettate negli ultimi quattro lustri.
Il lettore, quelli agé, come chi scrive, o i nuovi troveranno nelle pagine squadernate nel volume i suoi miti letterari, siano essi di gran nome (Bianciardi, Brancati, Pasolini, Pirandello, Wilcock), siano essi espressione di orizzonti e temperie lontane: a Viterbo, Alfio Pannega, poeta della vita; in giro per la Maremma, una manciata di poeti a braccio con i quali non poche volte si è misurato in scintillanti tenzoni fatte di ottave rime in versi endecasillabi.
Ma oltre la letteratura, c’è il cinema (Federico Fellini, Alberto Sordi); la storia, con biografie di eroi garibaldini ignorati dagli storici militanti; le passeggiate-racconto che hanno sorretto battaglie civiche (prima fra tutte, la difesa e quindi invenzione del parco dell’Arcionello) e novellato mirabilia storico-artistiche sulla quasi totalità dei 60 borghi di cui si compone la Tuscia viterbese; e poi ancora le reiterate immersioni nei paesaggi e nella natura incontaminata della Selva del Lamone e della Maremma.
[Dalla prefazione di Carlo Maria Ponzi
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