La riva è quella linea indefinita che separa il concreto mondo terreno dal mutevole mondo acquatico. È la luna, con le maree, ad influenzare quel sottile equilibrio e a far sì che la riva avanzi, prendendosi un pezzo di mare, o che retroceda, lambita e invasa dal fronte marino. Su questo palcoscenico, metafora centrale del racconto, in cui si cela il rapporto tra realtà e fantasia, si muovono i personaggi della storia. Su sponde opposte di uno stesso mare vivono Riva, una bambina cresciuta in un clima di conflitti familiari e segreti e che, per difendersi, si rifugia nella fantasia e Mare, l’equilibrista senza volto di un circo dedicato alla Luna (donna/dea instabile e matrigna del funambolo), che vorrebbe fuggire da quel mondo di maschere e finzioni, ma è incapace di affrontare il mondo reale. L’incontro e ricongiungimento tra questi due personaggi, complementari rispetto alla dialettica realtà/fantasia ma gemelli nella sostanza, avverrà non senza un conflitto
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