Davide Ghaleb Editore

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RACCONTI DI VINO NEI BORGHI
Autori vari
Introduzione di Brunella Bassetti

“… ma per le vie del borgo
dal ribollir dei tini
va l’aspro odor dei vini
l’anime a rallegrar.

Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull’uscio a rimirar…”

Questi noti versi di Carducci, rimembranze scolastiche antiche, descrivono in maniera evocativa l’atmosfera della vendemmia del tempo che fu. Una scena vivida di cui – fino a non molti anni fa – si poteva fare esperienza nei tantissimi borghi disseminati lungo la nostra penisola.
La vendemmia era rete e rito sociale: le comunità si ritrovavano e il lavoro, la fatica si trasformavano per i più piccoli in gioco e per i più grandi in occasioni di festa, di allegria e di spensieratezza.
Gran parte di questo vissuto ormai non esiste più. Tuttavia, i piccoli comuni – nel loro complesso – rappresentano una straordinaria risorsa in tal senso. I piccoli borghi che cercano, tra criticità e problematiche varie, di crescere e di realizzare progetti ed iniziative tese ad uno sviluppo fondato sul progresso e, allo stesso tempo, sulla capacità di conservare ed interpretare il proprio patrimonio culturale, naturale ed umano. Nelle realtà minori tra tesori architettonici, artistici e naturali si cela il fascino, discreto e silenzioso, di luoghi da valorizzare avente come fine ultimo il tentativo di una rinascita culturale dei territori.
Rinascita e conservazione che si può attuare attraverso il ricordo e i racconti delle “tradizioni” che scandivano le varie stagioni dell’anno e dell’animo umano attraverso occhi – in questo caso “penna” – che sappiano guardare come un Giano bifronte al passato con tenerezza e al futuro con entusiasmo e fantasia.
In vino scripturas, questo – nel nostro piccolo – l’intento del concorso.