Davide Ghaleb Editore

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TRACCIATI URBANI 1979-1980
Alfonso Talotta


I tracciati urbani procedono da una bravata e da un’astrazione. La regola del gioco, impostata da Talotta alla fine degli anni ‘70, consiste nell’inchiostrare con diligenza dei pneumatici di automobile e farli scorrere sulla tela distesa a terra, sul piano stradale. L’impronta supera la manualità umana della pittura, perché nemmeno il timbrare è eseguito in maniera domestica (apparentemente il gesto potrebbe rientrare nella soluzione pop dell’impiego di timbri) ma un intero veicolo stradale, pilotato alla bell’e meglio, è il super-timbro o il rullo mega-morfo a confronto del quale qualsiasi timbratura umana sarebbe lillipuziana. Tutta l’operazione è ancora un retaggio estetico futurista. La macchina con le sue prerogative e la presenza scenica effettivamente agente, le ruote, l’inchiostro, il meccanismo di azione e reazione, passare sopra la tela con il veicolo e investire la tela, sono atti che conservano un piglio simil-futurista (e le foto che testimoniano l’operazione hanno qualcosa di azioni pionieristiche in tal senso).

dalla prefazione di Gianni Garrera

 


 

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