La poesia di Giuseppe è una miniera di riferimenti colti e di echi di poeti e pensatori della nostra tradizione e non, reinterpretati con una cifra assolutamente personale.
Accanto ai temi intimi e letterari, c’è la forza di un’epica civile dove la passione politica è intatta, al punto da far sentire quanto sia stata grande un’Idea, non contaminata da propagande e nostalgie, cui oggi, che ne siamo così lontani, possiamo guardare, solo e soltanto, con riverenza. Si ritrova quell’alto senso morale che, nei grandi autori laici testimonia la costante volontà di cercare, e quasi dare risposte, sia pur sempre provvisorie, agli interrogativi che ci accomunano in quanto uomini. E poi, c’è lo sguardo divertito di chi spesso non vuole essere preso sul serio e professa l’umiltà di una musa pedestre: una recusatio che si erge ad esempio di fronte all’odierno proliferare di tanti epigoni presuntuosi e di tanti creativi a gettone.
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